Londra porta un pezzo d'Italia in Giappone. Si aprirà infatti il 18 giugno a Tokyo, presso il National Museum of Western Art, la mostra "Botticelli to Van Gogh: Masterpieces from the National Gallery, London" che sino al 18 ottobre porterà nel Sol Levante una incredibile selezione di capolavori a coprire un arco di circa 450 anni.
Organizzata in collaborazione con Yomiuri Shimbun, una delle maggiori aziende di informazione in Giappone, la mostra si sarebbe dovuta aprire il 3 marzo (sino al 14 giugno), ma è stata posticipata quando il museo londinese è stato chiuso per l'emergenza coronavirus.

Ed ora, dopo Tokyo, i capolavori della National Gallery si sposteranno anche al National Museum of Art dii Osaka, dove la mostra sarà aperta dal 3 novembre 2020 al 31 gennaio 2021, per poi concludere il suo tour in Australia alla National Gallery di Canberra, dal 5 marzo al 14 giugno 2021.

L'esposizione presenterà circa 60 dipinti, dal Rinascimento italiano agli inizi del 20° secolo, offrendo uno sguardo d'insieme sulla storia della collezione della National Gallery. In mostra fra gli altri capolavori come l'Annunciazione con Sant'Emidio di Carlo Crivelli (1486), l'Autoritratto all'età di 34 anni di Rembrandt (1640), Giovane donna seduta al Virginale di Vermeer (1670–72 circa), Regata sul Gran Canale di Canaletto (1735 circa) e i Girasoli di van Gogh (1888), che per la prima volta giungeranno in Giappone.

"Siamo felici che la nostra mostra possa finalmente essere ammirata dai visitatori di Tokyo, Osaka e Canberra", ha commentato il direttore della National Gallery di Londra, Gabriele Finaldi. "Questo cospicuo gruppo di opere che per la prima volta varca i confini del Regno Unito rappresenta una opportunità senza precedenti per condividere con il mondo la grandezza della nostra collezione e la nostra competenza". L'auspicio di Finaldi è che questa azione possa "ispirare" in chi ammirerà le opere in mostra una "passione" per l'arte e per questi grandi dipinti.

"Questa mostra certamente favorirà gli amanti dell'arte nel mondo e le buone relazioni tra i vari paesi attraverso la cultura. Rallegramenti", è invece la riflessione di Mattia Carlin, Advisor della Fondazione Italia Giappone con sede alla Farnesina.