Eduardo Fabini è considerato il più grande compositore di musica classica della storia dell’Uruguay. Con questo cognome, nessuno può mettere in dubbio il suo origine italiano e come in tantissimi casi che si riportano nel XIX secolo, i nonni di Fabini erano liguri. Nacque il 18 maggio 1882 in una piccola località che si chiama Solís de Mataojo in Lavalleja, ruta 8, all'interno di una famiglia formata anche da musicisti. I suoi genitori erano Juan Fabini e Antonia Bianchi, i due di origine italiana emigrati da Genova al principio del 1800. La sua prima infanzia la trascorse appunto lì, in stretto contatto con la natura. Fabini è considerato, come detto al principio, il valore più alto della musica colta uruguaiana. Cominciò a studiare il piano alla tenera età di quattro anni e il suo giocattolo preferito era la fisarmonica. A soli sei anni gli abitanti di Solis de Mataojo già ammiravano le sue esibizioni sull'armonium. Fu proprio nel 1888 che iniziò i suoi studi musicali di violino con il fratello maggiore. I genitori di Eduardo lo accompagnavano sempre e seguì gli studi musicali a Montevideo, al Conservatorio "La Lira" con gli insegnanti Romeo Massi e con Ítalo Casellas. In seguito , con altri due italianissimi come Scarabelli e Ferroni.

Nel 1899, a 17 anni, Eduardo ottenne una borsa di studio su suggerimento del famoso maestro Pérez Badia che fu suo mentore. Fu lui che gli permise di recarsi in Europa e di entrare al Conservatorio di Musica di Bruxelles. In Belgio fu alunno di grandi insegnanti come Deloc e Thomson e fu allievo, nientemeno che del Maestro Brouk. Fu nel 1891 che iniziò la sua passione per la composizione, eseguendo i suoi "Tristes" per orchestra, due "Intermedios", uno "studio Arpegiato" per pianoforte e il coro "Las flores del campo". Fu un’epoca piena di sorprese e di traguardi e fu così che ottenne il Primo Premio per violino con distinzione, assegnato dal Conservatorio di Bruxelles. Fabini fu il primo sudamericano a sentire le espressioni della musica nativa uruguaiana in quell'ambiente. Aveva 21 anni quando, nel 1903, tornò a Montevideo, facendosi conoscere come solista in varie presentazioni tenute al Teatro Solís suscitando, in un’epoca d’oro del paese, una grande ammirazione generale. La sua popolarità scoppiò ad alto livello e nel 1905, decise di tornare in Europa per specializzarsi in un settore che in Uruguay, aveva pochi nomi seguaci. Si recò in Spagna dove rimase due anni e, nel 1907 tornò a Montevideo, partecipando con altri musicisti nazionali alla fondazione del Conservatorio Musical del Uruguay.

Nel 1913 fu co-fondatore e protagonista di un’istituzione mondiale che sponsorizzava concerti, la Chamber Music Association. Fu nel 1914 che si ritirò nella sua Solis de Mataojo natale per comporre, ispirato da una vita bucolica di campagna, evitando attività pubbliche. Questo periodo fu il più importante della sua vita artistica. Compose "Campo", il suo primo poema sinfonico, che fu eseguito in pubblico, per la prima volta, al Teatro Albéniz di Montevideo, il 29 aprile 1922. "Campo" ottenne immediatamente un ampio riconoscimento, essendo anche consacrato a Buenos Aires quando, nel 1925 fu eseguito al Teatro Colón dalla Filarmonica di Vienna. Fu tale il successo che Campo venne presto eseguito in teatri di New York, Washington, Madrid, Barcellona, Berlino, Mosca, Valencia, Rio de Janeiro e altre importanti piazze musicali. Fu a Vienna che la Fisarmonica della capitale austriaca, sotto la direzione del Maestro Richard Strauss, eseguì un’indimenticabile versione di Campo. Questa tappa fu fondamentale per il compositore uruguaiano che, a Solis de Mataojo, si dedicò ad un'intensa attività nella composizione di opere che evocano i suoni e le atmosfere della campagna uruguaiana.

Nel 1926 presentó l’opera sinfonica intitolata "La isla de los ceibos". Fabini ha composto numerose canzoni, cori scolastici e fantasie per violino e orchestra; tra l'altro un pezzo di balletto sulla trama di un'opera di Fernán Silva Valdés, intitolata "Mburucuyá". Nel 1927 fu nominato Addetto artistico presso l'Ambasciata dell'Uruguay negli Stati Uniti, potendo trasferirsi a New York. Fu nella grande città nordamericana che "Campo" e "La isla de los ceibos" furono registrati dalla RCA Victor. Fabini morì nel maggio del 1950 di un attacco al cuore. Numerosi centri educativi portano il suo nome, questi sono il liceo dipartimentale di Minas (Istituto Eduardo Fabini), il liceo Solis de Mataojo e la scuola di musica n.6 della città di Rivera. Il critico d’arte Viñoly Barreto afferma che "Fabini non ha mai sentito la preoccupazione dell'innovatore; non ha mai cercato di esporre le conoscenze tecniche. La sua musica è così, semplice, perché è così che la sente. La speranza di una vana gloria non è nelle sue intenzioni, né cerca più ricompensa del silenzio che ama così tanto. Le sue opere occupano un piano di sorprendente sincerità. Fabini è essenzialmente un musicista nativista, semplice e modesto e queste caratteristiche fanno parte della sua grandezza".

di STEFANO CASINI