Esaurito il ciclo dei recuperi, riprende di corsa il campionato interrotto dalla pandemia. Scudetto incerto fra Juventus (63 punti) e Lazio (62), come negli otto anni juventini era successo una sola volta, quando il Napoli di Sarri stette addosso alla Juventus di Allegri, tre anni fa. Quattro squadre pencolano verso la serie B (Brescia, Spal, Lecce, Genoa) e almeno altre tre (Sampdoria, Torino, Udinese) sono in apprensione appena sopra la zona-rossa. Si riprende con tutte le incognite della lunga sosta, le condizioni atletiche delle squadre e il ritmo serrato dei dodici turni da giocare, in campo quasi ogni tre giorni. Riprende un torneo indebitato per 2,5 miliardi di euro, capofila del “rosso” la Juventus con -576,7 milioni, seguita da Inter (-490,1) e Roma (-425,5). L’indebitamento di queste tre squadre vale il 60 per cento del “rosso” complessivo della serie A.

NAPOLI Orgoglioso del gruppo azzurro che ha lanciato alla conquista della Coppa Italia, successo doppio perché conseguito contro la Juventus, l’eterna rivale, a Gattuso restano due obiettivi “pazzeschi”, cercare di rubare il quarto posto-Champions all’Atalanta (difficile), fare il colpo nel retour-match degli ottavi Champions col Barcellona dopo l’1-1 del San Paolo (difficile bis). Nel campionato che riprende il Napoli (già nella prossima Europa League dopo la vittoria della Coppa Italia) se lo giocherà partita dopo partita. “Non abbiamo più pressioni” ha detto Gattuso. Sarà impiegata tutta la “rosa”. Il Napoli riprende domani sera a Verona (19,30). Gli azzurri tornano a giocare dopo sei giorni dalla finale di Roma, il Verona dopo tre giorni dal recupero di sabato. Con la vittoria sul Cagliari (2-1) la squadra veneta si è portata a un punto dal Napoli. Per la formazione di Juric il match contro gli azzurri sarà un autentico spareggio per il sesto posto che assicurerebbe al Verona la qualificazione per la prossima Europa League. Sarà, dunque, partita vera. Voci dal futuro. Con un tesorone di 142 milioni in cassa accantonati negli anni (meno una trentina di milioni di perdite per la pandemia), il Napoli sta attaccato al Lilla per avere il centravanti nigeriano Osimhen, 22 anni, 1,96, e il difensore brasiliano Magalhaes, 23 anni, 1,90, prezzo già fissato a 22 milioni, mentre è in arrivo il difensore kosovaro Rahmani (1,92) dal Verona già bloccato. Sembrano in partenza Koulibaly e Allan, se arrivano offerte “irrinunciabili”. Serviranno un centrocampista geniale e un attaccante di molti gol dopo l’acquisto di Petagna (25 anni, 1,90).

JUVENTUS Dopo avere perso nettamente la Coppa Italia contro il Napoli mercoledì scorso, bis della sconfitta in Supercoppa contro la Lazio a dicembre, la Juventus riprende con apprensione la corsa-scudetto, a forte rischio la conquista del nono campionato consecutivo. Il fallimento di Sarri sembra ormai una sentenza. Il tecnico voluto da Paratici e Nedved per fare la Juve “più bella” oltre che vincente è in difficoltà non meno di due anni fa col Chelsea (terzo posto in Premier, con qualificazione alla Champions, e conquista dell’Europa League) non riuscendo a imporre la sua filosofia di gioco e con una totale “incomprensione” tecnica, tattica e fors’anche umana con la squadra londinese. La Juventus ha ingaggiato Sarri con un contratto triennale (scadenza giugno 2022) a sei milioni di euro netti l’anno, risparmiando 1,5 milioni l’anno rispetto al contratto di Allegri. L’investimento totale su Sarri è di 18 milioni netti dopo l’investimento-monstre di due anni fa per avere Cristiano Ronaldo (366,96 milioni: 150 milioni per l’acquisto dal Real Madrid, 216,96 milioni lordi di stipendio per i quattro anni di contratto al giocatore). Ronaldo ha 35 anni, sembra anche in declino. L’investimento sul portoghese non ha dato sinora i risultati sportivi che la Juve si aspettava con un ricavo di 46,29 milioni dal settore commerciale (vendita magliette, eccetera). Dopo l’iniziale colloquio fra Sarri e Ronaldo prima del campionato a Costa Navarino, nel sud del Peloponneso, il feeling tra i due (mai veramente nato) sta andando verso la rottura. Quest’anno, i nuovi acquisti sono costati alla Juventus 130 milioni di euro (De Ligt 75, Danilo 37, Demiral 18, Ramsey e Rabiot a costo zero) con un maggiore attivo nelle vendite (149,5 milioni: Cancelo 65, Spinazzola 29,5, Kean 30, Emre Can 25). Nelle partite più importanti, la Juventus ha battuto solo l’Inter (2-0 a Torino e 2-1 a Milano), ma ha perso a Roma con la Lazio (1-3) e a Napoli (1-2) dopo avere sconfitto gli azzurri nella seconda giornata a Torino (4-3, autogol di Koulibaly al 92’). La Juventus riprenderà stasera a Bologna la sfida a distanza con la Lazio. Per il 20 luglio è fissato lo scontro diretto a Torino. Sono out Khedira e Alex Sandro, CR7 è svogliato, Dybala è reduce dal Coronavirus, Pjanic è ormai fuori dai piani bianconeri. La Juve, fermo Higuain, si accorge improvvisamente di avere bisogno disperato di un centravanti (e rimpiange la partenza del tutto-fare Mandzukic). In corsa nella Champions, la Juve ospiterà i francesi del Lione (0-1 all’andata) nel match di ritorno degli ottavi di finale. Il club bianconero si è già assicurato per il prossimo campionato l’attaccante svedese di origini macedoni Dejan Kulusevski prendendolo dall’Atalanta per 44 milioni. Il giocatore era costato centomila euro quando, quattro anni fa, l’Atalanta lo prelevò sedicenne dal Brommapojkarna, squadra di un sobborgo di Stoccolma che milita nella serie C svedese.

LAZIO Secondo migliore attacco del campionato (60 gol dopo i 70 dell’Atalanta e davanti ai 50 della Juventus) e migliore difesa (23 gol, uno meno della Juve), Ciro Immobile capocannoniere con 27 reti (Ronaldo 21), la Lazio si è avvicinata a un punto dalla Juventus recuperando lo svantaggio massimo di inizio ottobre (dieci lunghezze) quando fu bloccata da una sconfitta (0-1 sul campo dell’Inter) e da due pareggi consecutivi (2-2 a Bologna, 3-3 in casa con l’Atalanta). Il riavvicinamento alla Juve è cominciato con la vittoria nello scontro diretto a Roma (3-1) a inizio dicembre ed è stato poi favorito dalle sconfitte della Juventus a Napoli e a Verona. La squadra di Simone Inzaghi infiocchetta la stagione conquistando la Supercoppa italiana proprio contro la Juventus (3-1 nel match a Riad il 22 dicembre), ma è uscita ai gironi dall’Europa League nel gruppo con Celtic, Cluj e Rennes. La Lazio da dicembre si è potuta dedicare solo al campionato e lo ha fatto da protagonista. La ripresa propone alla Lazio la trasferta di Bergamo (mercoledì 24) che impone alla squadra romana di non perdere punti per tenere la Juventus a tiro. È necessario che la formazione di Simone Inzaghi stia più addosso alla Juve per affrontarla nello scontro diretto del 20 luglio a Torino puntando al sorpasso. All’ultima giornata, la Lazio giocherà col Napoli al San Paolo. La squadra capitolina dovrebbe ripresentarsi in condizioni migliori della Juve, scossa dall’eliminazione dalla Coppa Italia che ha acuito i problemi dello spogliatoio bianconero e messo in seria difficoltà Sarri.

INTER Il primo anno di Conte sulla panchina dell’Inter cinese (gruppo Suning) è iniziato alla grande con sei vittorie d i fila. Poi la squadra nerazzurra ha perduto il primo confronto al vertice a San Siro contro la Juventus (1-2). La reazione è stata notevole con sedici partite utili (10 vittorie e 6 pareggi). In seguito l’Inter perdeva anche il secondo big-match, 1-2 alla Lazio a Roma (all’andata, l’Inter aveva battuto i capitolini a San Siro 1-0), e inciampava di nuovo con la Juve a Torino (0-2). Le sconfitte con Juventus e Lazio (tre su quattro incontri) hanno allontanato l’Inter dalla sfida scudetto. Molti, però, la ritengono ancora in corsa. Non ha un calendario facile, specie nel finale: all’Olimpico contro la Roma, a San Siro contro il Napoli che l’ha eliminata dalla Coppa, all’ultima giornata Atalanta-Inter. Per il rilancio della squadra nerazzurra, l’Inter ha assicurato a Conte un triennale di undici milioni netti l’anno e ha speso al calciomercato 192,5 milioni di euro (Lukaku 65, Barella 37, Sensi 25, Lazaro 22, Eriksen 20, Biraghi 12, Moses 10, Young 1,5). Sembra in partenza Lautaro (al Barcellona). Fuori dalla Champions nel girone vinto dal Barcellona con 14 punti (secondo il Borussia Dortmund 10 punti, terza l’Inter 7 punti), la squadra di Conte giocherà gli ottavi di Europa League, in gara unica in Germania, contro gli spagnoli del Getafe. Se dovesse vincere la seconda Coppa europea si guadagnerebbe il pass per la prossima Champions.

ATALANTA Trionfale quarta stagione di Gian Piero Gasperini sulla panchina dell’Atalanta (174 partite: 89 vittorie, 44 pareggi, 41 sconfitte). La squadra bergamasca è una macchina da gol: 7-1 all’Udinese, 5-0 al Milan e al Parma; in trasferta 7-0 al Torino, 7-2 al Lecce. Cannoniere principe Ilicic (15 reti) davanti a Muriel (13), Zapata (11), Gosens (7), Gomez (6). L’Atalanta si è assicurato definitivamente Duvan Zapata pagando 25 milioni il riscatto del cartellino e ha preso Muriel per 15 milioni. Sorpresa in casa dal Torino (2-3) alla seconda giornata, la formazione orobica infila una serie di otto partite (5 vittorie, 3 pareggi) prima di perdere due volte in casa col Cagliari (0-2) e con la Juve (1-3). Conquista il quarto posto facendo più punti fuori (28) che sul suo campo (20). Si esalta in Champions dopo un inizio disastroso (0-4 a Zagabria con la Dinamo, 1-2 a Milano con lo Shakhtar, 1-5 a Manchester col City). Recupera pareggiando in casa col Manchester City (1-1), battendo la Dinamo Zagabria (2-0) e vincendo infine sul campo dello Shakhtar (3-0). Si qualifica per gli ottavi e fa fuori il Valencia superandolo a Milano (4-1) e in Spagna (4-3). L’Atalanta è la squadra italiana già presente nei quarti di finale. Alla ripresa del campionato sarà determinante per la sfida scudetto. Mercoledì ospiterà la Lazio, dopo cinque giornate giocherà sul campo della Juventus.

ROMA Otto anni senza vincere nulla, investendo 265 milioni di euro, e l’uomo del Massachusetts con padre teramano James Pallotta, 6 2 anni, mette in vendita la Roma. Pretende 800 milioni. Si fa avanti un altro americano, il californiano Dan Friedkin, 55 anni, imprenditore e produttore cinematografico con un patrimonio di 5,1 miliardi di dollari. Non si accordano sul prezzo. La Roma è in pieno caos societario (appena licenziato il direttore sportivo Petrachi, la carica affidata a Morgan De Sanctis) e la squadra, dopo gli addii di Totti e De Rossi, non ha avuto più un’anima. Quest’anno un’altra stagione deludente col portoghese Paul Fonseca, ottavo allenatore negli ultimi dieci anni. La campagna-acquisti è una serie di prestiti (Smalling, Mkhitaryan, Veretout, Mancini) più gli ingaggi definitivi del portiere Pau Lopez (23,5 milioni), Spinazzola (29,5), Diawara (21), Cristante (21). L’obiettivo è tenere almeno la posizione per giocare anche l’anno prossima l’Europa League, torneo in cui quest’anno la Roma è in corsa, qualificata per gli ottavi di finale contro il Siviglia. Se i giallorossi dovessero vincere l’Europa League, sarebbero di diritto in Champions l’anno prossimo. Sette sconfitte, 4 in casa e 3 in trasferta, hanno frenato pesantemente la squadra giallorossa, partita malissimo con 8 punti nelle prime cinque partite. Ha finito male il girone d’andata, sconfitta due volte all’Olimpico (0-2 col Torino, 1-2 con la Juventus), ha iniziato peggio il ritorno con tre sconfitte in sette gare, battuta in casa dal Bologna (2-3) e in trasferta dal Sassuolo (2-4) e dall’Atalanta (1-2). Vincere l’Europa League e tentare la scalata al quarto posto-Champions sono gli obiettivi dichiarati della Roma.

MILAN Inchiodato al settimo posto, il Milan punta ad entrare l’anno prossimo in Europa League dopo essere stato escluso, quest’anno, dai tornei europei per il mancato rispetto del fair-play finanziario. Uscito Boban, la triade al comando è composta dall’amministratore delegato Ivan Gazidis, 5 anni, sudafricano, da Paolo Maldini direttore tecnico e dal direttore sportivo Massara. Ibrahimovic, infortunato, è stato spietato: “Questo non è più il mio Milan, non c’è un progetto, se io sono qui è soltanto per passione”. Le due buone partite in Coppa Italia contro la Juventus non hanno avuto esito positivo (1-1 a San Siro col rigore finale di Ronaldo al 91’ e 0-0 a Torino). Poco fortunato il Milan, ma sono evidenti i problemi in squadra, pochi i gol fatti (28), troppi quelli subiti (34), mentre su Pioli si allunga l’ombra del tecnico tedesco Ralf Rangnick, 62 anni, che in Bundesliga ha allenato Stoccarda, Hannover, Schalke, Hoffenheim e Lipsia. Difficile per il Milan strappare alla Roma e al Napoli il piazzamento utile per giocare la prossima Europa League. Il Milan riprende a giocare stasera a Lecce (campo di fuoco, i pugliesi lottano per salvarsi) e non ha un calendario facile, da Milan-Roma a Lazio-Milan, a Milan-Juventus, a Napoli-Milan, a Milan-Atalanta, una serie di ostacoli altissimi.

TORINO Il Torino, a ridosso della zona-retrocessione, manca lo scatto alla ripresa del campionato pareggiando sul suo campo col Parma (1-1 e Belotti si fa parare un rigore da Sepe) nel recupero giocato sabato. Preoccupa la condizione del Toro, mai così male dal 2009. Prima dello stop per la pandemia, il Torino aveva infilato sei sconfitte consecutive. Mazzarri è stato sostituito a febbraio dopo 27 punti in ventidue partite, la panchina è passata a Moreno Longo. Non è cambiato nulla. Il Torino rischia grosso. Domani gioca ancora in casa (contro l’Udinese), ma poi avrà due partite toste con la Lazio in casa, poi il derby con la Juventus. Brescia e Spal, in fondo alla classifica, sono le squadre maggiormente indiziate a retrocedere. La terzultima posizione il Genoa potrebbe lasciarla al Lecce che riprende il campionato contro Milan (stasera, in casa), poi Juventus a Torino e Lazio allo Stadio di Via del Mare. Ma anche il Genoa dovrà vedersela con Juventus e Napoli a Marassi. In queste prime partite, la sosta di cento giorni toglie ritmo e aggressività alle squadre, proprio le armi delle formazioni che lottano per la salvezza.