Sia l’Istituto superiore della sanità che l’Oms erano stati chiari: per avere la meglio sul Coronavirus bisognerà avere pazienza e rispettare tutte le regole. Insomma, la battaglia è ancora lunga. E difatti preoccupano nuovi focolai che si sono presentati rispettivamente in Campania, a Mondragone per la precisione, e in una ditta di consegne di Bologna. Nel paese del casertano si è addirittura rischiato lo scontro fisico tra italiani e migranti bulgari dopo la scoperta che 49 persone provenienti appunto dalla nazione dell’est sono risultate positive al virus e hanno contestato la quarantena nella zona rossa istituita tra le palazzine ex Cirio dove vivono. Un gruppo di italiani ha deciso di presidiare l’area strappando targhe alle auto dei bulgari che hanno risposto scagliando sedie. Da qui l’intervento delle forze dell’ordine che hanno, con difficoltà, evitato il contatto tra le due fazioni. Il governatore della Regione Vincenzo De Luca ha detto che ci saranno controlli rigorosi e sarà impiegato anche un contingente dell’esercito. "Ho chiesto al ministro dell’Interno Lamorgese l'invio urgente di un centinaio di uomini delle forze dell'ordine per garantire il controllo rigoroso del territorio". Situazione delicata anche alla Bartolini di Bologna, dove si sono registrati 64 casi positivi, di cui 55 asintomatici (41 tra i dipendenti e 14 tra i familiari e i conoscenti) e solo nove sintomatici (6 tra gli operai e 3 tra i familiari/conoscenti). Dei 64 casi confermati, 2 sono ricoverati in ospedale (1 tra i dipendenti e 1 tra i familiari/conoscenti), gli altri sono stati posti in isolamento fiduciario domiciliare. Insomma, non è una situazione che può fare dormire sonni tranquilli, anche perché è bene ricordare cosa successe in Italia da un piccolo focolaio nato in quel di Codogno. La parola d’ordine, insomma, resta quella della prudenza. L’allarme lo ha lanciato ieri anche il direttore regionale per l’Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità: "La scorsa settimana, il vecchio continente ha visto un aumento dei casi settimanali di Covid-19 per la prima volta da mesi. Per settimane ho parlato di questo rischio e in diversi paesi in Europa, questo rischio è diventato realtà: 30 paesi hanno visto un aumento di nuovi casi cumulativi nelle ultime due settimane". Poi l’avvertimento: "Siamo ancora nella prima ondata, ma dobbiamo prepararci per l'autunno, quando Covid-19 incontrerà influenza stagionale e polmoniti. Il virus circola ancora attivamente, e non abbiamo farmaci e vaccini specifici efficaci".

di STEFANO GHIONNI