Continua a far parlare di sé la piccolissima località sciistica in Austria. Prima per essere stato certamente il luogo da cui il virus si è diffuso in Europa, poi per il fatto di essere ad oggi, l’unico luogo al mondo documentato, con una percentuale pari quasi al 50 percento di immuni al virus. Più del 42 percento dei residenti di Ischgl possiede infatti gli anticorpi contro il coronavirus. Un dato incredibile che registra ad oggi il tasso di immuni più alto mai riscontrato, secondo un studio condotto dall'Università di Innsbruck. Ischgl, lo ricordiamo ha raggiunto la notorietà mondiale a marzo dopo che è emerso che proprio dalla famosa località sciistica si è diffuso il coronavirus in Europa. I critici affermano che le autorità locali hanno reagito troppo tardi ai segnali di allarme e di infezione da virus, negligenza che ha causato il rientro a casa dalle vacanze di centinaia di migliaia di "infetti".

Al fine di ottenere un quadro più preciso dell'infezione e del decorso della malattia tra i residenti della località sciistica, sono stati testati circa 1.500 cittadini per specifici anticorpi diretti contro il nuovo virus. "Un totale di esattamente 1.473 persone sono state esaminate tra il 21 e il 27 aprile", ha riferito Dorothee von Laer, capo dell'Istituto di virologia dell'Università medica di Innsbruck. "Ciò corrisponde a quasi l'80 percento della popolazione totale, quindi abbiamo avuto un'ottima partecipazione". In ciascuno dei partecipanti, il sangue è stato controllato più volte alla ricerca di anticorpi e la persona è stata testata per il virus utilizzando un tampone di gola. Una potenziale anamnesi è stata anche raccolta utilizzando un questionario. Il risultato è impressionante: "Il 42,4% della popolazione è risultato positivo agli anticorpi. Questo dato è particolarmente significativo, in quanto rappresenta ad oggi, la percentuale più alta di persone positive con anticorpi in una regione del mondo", ha detto von Laer.

"Naturalmente, ciò non significa che non vi sia una maggiore prevalenza in altre parti del mondo, ma ad oggi non sono stati pubblicati dati di questo tipo". Von Laer ha continuato: "Come molti sanno, la valle di Paznaun con i suoi centri sciistici è stata un punto di fortissima aggregazione e anche il punto di partenza dell'epidemia di SARS-CoV-2 in Austria. Secondo AGES, il 40% di tutte le infezioni in Austria sono da attribuire a Ischgl". Un dato interessante secondo la specialista: l'85% delle persone positive agli anticorpi non sapeva di aver contratto il virus. Solo il 15 percento di infetti di fatto era risultato precedentemente positivo ai test PCR. La percentuale di persone che si sono dimostrate positive agli anticorpi era circa sei volte superiore rispetto al numero di persone che in precedenza si erano dimostrate positive usando il test PCR, ha spiegato Dorothee von Laer.

Cosa significa questo adesso? Da un lato, l'elevata percentuale conferma che molte persone a Ischgl hanno contratto il virus e ora sono immuni. D'altra parte, tuttavia, lo studio mostra che c'è ancora una lunga strada da percorrere per l'immunità di gregge (che si verifica quando il tasso di infezione della popolazione è tra il 60 e il 70 percento). Tuttavia, la popolazione che vive nella località sciistica dovrebbe essere ampiamente protetta. Se gli anticorpi sono presenti nel corpo umano, si deve presumere che esiste anche l'immunità. Non è ancora chiaro fino a che punto e soprattutto per quanto tempo gli anticorpi danno l'immunità alle persone ma è ragionevole essere ottimisti.

MAR. POR.