San Gennaro, il suo culto, la fede nutrita nei suoi confronti potrebbero diventare patrimonio immateriale dell'Unesco. Il cardinale Crescenzio Sepe, nella Chiesa Cattedrale, ha dato la sua benedizione al progetto "Culto e Devozione di San Gennaro a Napoli e nel Mondo". Durante la presentazione della candidatura il cardinale Sepe ha voluto esporre il busto in argento del patrono del 1305, che per la prima volta è apparso senza gli "abiti religiosi", la mitra e il piviale. Fine opera di alto artigianato francese, in argento, il busto realizzato al tempo del regno di Carlo II d'Angiò, funziona da reliquiario: "Si apre la calotta della testa - spiega, svelando il contenuto della statua, De Gregorio, che è anche preside della Facoltà Teologica di Musica Sacra di Roma - e all'interno è custodito un sacchetto di velluto rosso con un fazzoletto di lino in cui sono avvolti vari frammenti, uno dei quali appartenente a un osso di un braccio, una quantità di pozzolana, insetti morti, cera e una fibbia". San Gennaro conta, nel mondo, 25 milioni di devoti, il prodigio della liquefazione del sangue si ripete tre volte l'anno, l'appuntamento più importante e atteso, soprattutto dai napoletani, è quello del 19 settembre. L'obiettivo della Chiesa di Napoli è promuovere il culto e la devozione al Santo patrono di Napoli e della Campania, come bene immateriale dell'Unesco. Una meta ambiziosa che potrà essere raggiunta attraverso un iter molto lungo, che vede la costituzione di un Comitato promotore 'Culto e devozione di San Gennaro a Napoli e nel mondo'. "Se ne era cominciato a parlare in forma un po' fumosa - ha detto il Cardinale Sepe - Poi San Gennaro 'ci ha sciolto' e ha messo in moto la macchina". L'iniziativa è stata promossa dall'Università degli studi di Napoli Federico II, con il Centro interdipartimentale Lupt, in collaborazione con la Fondazione diocesana Fare Chiesa e Città, la Deputazione della Cappella del Tesoro di San Gennaro, il Pio Monte della Misericordia, il Museo Diocesano di Napoli, il Complesso Monumentale di Donnaregina, il Comitato Diocesano San Gennaro -Guardia di Onore alla Cripta, l'Associazione "I Sedili di Napoli" Onlus, la Fondazione Ferrante Sanseverino, l'Associazione Sebeto ed Icomos International Council on Momuments and Sites.