Gente d'Italia

I rigori regolamentari sono un insulto al calcio

Ci si teneva su com’era possibile, durante il lockdown. Anche con le bugie pietose. Tipo: domani saremo tutti più buoni. E più bravi. Tutto al contrario. Non sto a dirvi quello che già sapete. Mi limito al mio campo.

Nonostante gli arbitri, siamo tornati a giocare alla grande, alla faccia degli scontenti e di tre club – Brescia, Torino e Inter – che fino all’ultimo hanno invocato la sentenza Macron, tutti a casa e niente calcio, per nascondere i guai e i ritardi e la confusione. Sabato sera, ad esempio, è andata in scena la partita più bella dell’anno, grazie alla superba Atalanta che ha trovato nella

Juventus lo sparring partner adeguato almeno grazie a Dybala e Ronaldo, gli unici che Sarri non può distruggere e tentano sempre di vincere. Ma una partita così non meritava di finire con un risultato non...legalmente ma sostanzialmente falso, la verità contraffatta da un regolamento ridicolmente rimaneggiato come certe donne appena uscite dalle mani del chirurgo plastico che gli ha stravolto i connotati come se fossero Diabolik in fuga. Quei rigori "regolamentari" sono un insulto al calcio, anche per la Juve che...se ne intende: in Champions, con il Real, dovette subire un discusso rigore comandato allegramente dall’arbitro Oliver che Buffon giudicò con parole alate: "Non so se lo ha fatto per un suo vezzo e per mancanza di personalità’, ma un essere umano non può decretare così l’uscita di una squadra. Uno così al posto del cuore ha un bidone d’immondizia". Già: i rigori c’erano, almeno secondo il regolamento contraffatto dai nuovi manovratori; la vergogna è dovuta alla plateale inconsistenza del primo e alla leggerezza del secondo. Ho rammentato, per l’occasione, quel che successe al Mondiale di Francia nel ’98. Eravamo a Bordeaux, 11 giugno, per Italia-Cile: cominciammo bene, vantaggio con Bobo Vieri, ma Marcelo Salas (colui che impedì allora alla Juve di comprarsi Ronaldo) ci bollò due volte; ci salvò Robi Baggio con un’intuizione disperata: all’85’, sull’1-2, rubò palla al difensore Fuentes e, restando in area, gliela sparò sulla mano, fallo evidentemente involontario che tuttavia l’arbitro nigeriano Bouchardeau allegramente accordò. Robi realizzò il rigore e andammo avanti senza vergogna. Non sapevamo che quella gherminella sarebbe diventata regola, allora convinti che se era possibile l’errore, sempre – arbiter humanus est – era impossibile convertirlo in norma. Gli arbitri sono allo sbando, la VAR li ha depotenziati, ormai affrontano il match secondo norme che spesso – come quest’ultima sui falli di mano – non condividono. E sento dire che il signor Giacomelli, colui che ha concesso i rigori, è inconsapevole vittima della norma "aggiornata". M’aspettavo da lui una prova di coraggio, un istintivo... aggiornamento: no, questo rigore non lo do. Sarebbe stato bello. Credo che avrebbe fatto un figurone anche la Vecchia Signora afflitta dai... rigori di stagione.

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