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Figc, Gravina guarda al futuro: “Preoccupato per la stagione 2020-21, protocollo non più attuabile”

Il campionato 2019-20 è ai titoli di coda, la missione di condurre in porto la stagione può definirsi compiuta, seppur tra mille difficoltà. Eppure Gabriele Gravina, presidente della Figc, è già preoccupato per la prossima. L'incubo coronavirus, come prevedibile, non si è risolto da solo e a settembre bisognerà ancora fare i conti con l'emergenza. Come, quando e in che modo ripartire?

“In un momento così difficile e complicato per lo sport italiano e per tutto il nostro Paese a causa di questo virus arrivare a questa conclusione è un risultato straordinario per il campionato e per chi lo ha vinto", dice Gravina intervenendo a ‘La Politica nel pallone’ su Rai Gr Parlamento. "Guardando avanti sono molto preoccupato per la prossima stagione: le squadre dovranno cominciare tra poco i raduni e siamo in ritardo nella conoscenza delle nuove procedure da seguire”.

In particolare, i protocolli attualmente in atto non sono più attuabili per Gravina: “La mia preoccupazione riguarda il protocollo attuale, che ritengo inapplicabile da questo momento in avanti. Credo sia impegnativo per le società, ma soprattutto per gli atleti e per tutti i componenti del gruppo squadra. Questo protocollo ha dovuto tener conto dell'evoluzione dell'epidemia nel nostro Paese ed è giusto continuare a tenerne conto, ma bisogna anche essere realisti: lo abbiamo applicato in una situazione di emergenza per un brevissimo periodo di tempo, ma immaginare di continuare ad applicarlo fino alla fine della prossima stagione sportiva, con tamponi ogni quattro giorni, è impossibile. Sarebbe una violenza fisica verso i giocatori, bisogna trovare delle altre soluzioni".

La palla passa ai medici e ai politici, dunque. Per la serie A, B e C, ma anche e soprattutto per i tornei dilettantistici: "Aspettiamo notizie dal Comitato tecnico scientifico per capire quale sarà il nuovo protocollo da applicare, non dimenticando che il nostro mondo è impegnato anche a livello dilettantistico. E proprio qui corre la mia mente - conclude Gravina - Non sappiamo ancora come e quando poter far partire tutte le competizioni. Vogliamo ripartire tutti insieme”.

 

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