"È evidente che il ruolo del ‘capo’, lo avete esercitato in maniera egregia, creando però spaccature enormi all’interno del gruppo....". Pertanto "comunico le mie dimissioni da capogruppo della commissione Bilancio con effetto immediato". Il deputato M5s Leonardo Donno scrive ai vertici grillini una mail di fuoco dopo la giornata al cardiopalma vissuta ieri. Non è la prima lettera che segna una spaccatura dentro il Movimento e ce ne saranno ancora altre. "L’esito delle votazioni per il rinnovo degli Uffici di presidenza delle 14 commissioni parlamentari permanenti, vede il MoVimento 5 Stelle fortemente penalizzato", scrive. Pertanto in due commissioni del Senato, Giustizia e Agricoltura, i parlamentari grillini si sono ribellati, votando gli ex colleghi leghisti e mandando in tilt l’intero partito.

Nella mail viene contestata la trattativa portata avanti dai capigruppo di Camera e Senato e dal capo politico Vito Crimi, che avrebbe favorito il Pd a scapito dei 5 stelle. Ma viene contestata più in generale l’intera gestione 5 stelle. All’interno del partito è di fatto inizia- ta la corsa alla successione. A ottobre potrebber essere celebrati gli Stati generali del Movimento ed è qui che sarà eletto il nuovo capo politico dopo il reggente Vito Crimi. "Ritengo che l’esito delle votazioni di ieri sia frutto di un mancato/scarso coinvolgimento del gruppo parlamentare, portando avanti una trattativa che doveva e poteva avere un esito diverso. Ho trovato poi veramente discutibile l’imposizione di uno ‘spostamento tattico’ di colleghi che non condividevano alcune scelte. Una brutta pagina per il gruppo parlamentare del M5S", scrive ancora Donno, perché nella giornata di ieri è successo anche questo per scongiurare che saltasse l’accordo sull’elezione di Luigi Marattin.