Povera Capitale. Mentre Roma vive giornate non certo tranquille, in Campidoglio si consuma la guerra per la successione. Virginia Raggi ha rotto gli indugi. E in una riunione con gli esponenti della maggioranza, ha detto chiaro e tondo che non vuole mollare la poltrona su cui siede da quattro anni. Dice con forza: “Non apparecchio la tavola per far mangiare gli altri”. I cattivi potrebbero obiettare e chiedere: “Perché, sindaco, in Campidoglio si mangia? In che senso?”. Perfidi questi signori, però bisogna ricordare con fermezza che secondo un sondaggio di non molto tempo fa due romani su tre si confessavano contrari ad una conferma della Raggi. Forse lei conta sul patto di ferro a livello nazionale tra Pd e 5Stelle? Non mi fiderei tanto di questa singolare alleanza.

I Dem hanno detto a più riprese, sostenuti dal loro segretario Zingaretti, che sono assolutamente contrari ad un reincarico dell’attuale sindaco. “Faremmo un grande favore a Salvini che non vede l’ora di appropriarsi della Capitale”

Per quale motivo? In parole più semplici perché il Pd è contrario? Lapalissiano: non crede che la Raggi possa farcela ed in tal modo si regala alla Lega un assist di tutto rispetto. Sarà dunque la piattaforma Rousseau a deciderlo? Forse, ma nemmeno questa strada è tanto sicura. Fra i Grillini non sono pochi i contrari ad una conferma della Raggi. Certo Vito Crimi e Alessandro Di Battista sono dalla sua parte, ma non basta. Bisognerà vedere cosa ne pensa la base e in particolar modo Luigi Di Maio che è ancora il portavoce reale del Movimento.

Niente inciuci con il Pd, dunque? Al momento sembra di si, ma in politi- ca mai dire quattro. Gli accordi e le divisioni possono mutarsi in un baleno e tutto potrà accadere, quindi. Così, in questa “estate romana di roghi e di rifiuti” (come titola stamane il più diffuso giornale della Capitale) Virginia Raggi fa il suo annuncio ormai scontato. È da settimane che lo aveva fatto capire a chi la intervistava.

Roghi e rifiuti, due parole che sconvolgono i piani della Grillina e le rendono difficile la strada che ha deciso di ripercorrere. Fiamme perché gli autobus dell’Atac continuano ad incendiarsi con un grosso pericolo per chi è costretto a prendere i mezzi pubblici.

Mondezza perché è di una manciata di giorni fa la polemica fra la Raggi e Zingaretti proprio su questo eterno problema di Roma. E’ sporca la Ca- pitale? Si, senza dubbio, basta farsi un giro nei più diversi quartieri per rendersi conto della situazione.

Le strade sono piene di buche? Assolutamente si, tanto è vero che molte testate giornalistiche (e persino la Tv) hanno messo a fuoco questo problema. Funzionano gli autobus, i tram e la metropolitana? Andate a metterci piede ed avrete una risposta.

Allora, perché il sindaco vuole provare e sfidare l’elettorato? Spera che l’onda lunga che portò i 5 Stelle ad essere il primo partito italiano non sia scomparsa e che i suffragi saranno ancora molti. Poi, ha fiducia nella tifoseria giallorossa (i fanatici della Roma calcio). Sta portando avanti il progetto del nuovo stadio che dovrebbe significare una specie di rivoluzione nella società.
Saranno sufficienti questi due sostegni ad aiutare la Raggi ed a confermarla sulla poltrona del Campidoglio? La maggior parte dei romani, forti dell’esperienza di questi anni, dice no. Poi, però, nel segreto dell’urna può succedere di tutto ed è in questo contesto che il sindaco vuole tentare. D’altronde, abbandonare vorrebbe dire no ad un sogno. Meglio rischiare: non si sa mai.

Bruno Tucci