Gente d'Italia

L’enfant prodige che non tramonta

Un fiorentino DOC, Matteo Renzi è uno dei più giovani politici italiani d’attualità che, fra l’altro, ha occupato la Presidenza della Provincia di Firenze, è stato il suo Sindaco ed ha anche occupato la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nasce nella capitale toscana l’11 gennaio del 1975, è senatore e fondatore di Italia Viva, una tranche del Partito Democratico di cui è stato leader indiscusso per un periodo. Presidente del Consiglio dei ministri dal 22 febbraio 2014 al 12 dicembre 2016 e segretario del Partito Democratico eletto per due mandati é diventato Presidente della Provincia di Firenze a 29 anni, nel 2004 e Sindaco di Firenze a 34 anni. Altro importante incarico occupato da Renzi nel 2014 è stato il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ad interim in seguito alle dimissioni di Maurizio Lupi e Ministro dello Sviluppo Economico ad interim dal 5 aprile al 10 maggio 2016 in seguito alle dimissioni di Federica Guidi.

Dopo 1 mese d’aver compiuto 39 anni Matteo diventa Presidente del Consiglio dei ministri ed è stato il capo di governo più giovane nella storia dello Stato italiano e il primo sindaco in servizio a divenire Presidente del Consiglio dei ministri. Fra i suoi record ne figura un altro; è stato il primo Premier italiano, con l'eccezione dei governi tecnici, a non essere parlamentare al momento della nomina ed è stato anche il leader più giovane del G7. Il suo governo è stato il quarto governo più lungo della storia della Repubblica Italiana. Nel 2014 la rivista americana Fortune lo ha definito come la terza persona con meno di quarant'anni più influente del mondo e indicato come uno dei cento più importanti pensatori globali di politica estera. Il mondo politico lo ha soprannominato “il Rottamatore” per la sua mania di rinnovazione dello stablishment politico italiano.

Ciò che ha intaccato fortemente la sua credibilità e la sua carriera è stato il risultato negativo del referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Era Premier e il 7 dicembre, come aveva promesso, rassegnò le dimissioni da presidente del Consiglio nelle mani del presidente Mattarella, per poi dimettersi in febbraio anche dalla segreteria del PD. Nelle elezioni generali del 2018 Renzi è diventato membro del Senato. Rieletto segretario del PD, per la seconda volta, rassegna le dimissioni per il deludente risultato conseguito dal partito sempre alle elezioni politiche italiane del 2018.

VITA PRIVATA
Il papà di Matteo Tiziano Renzi è stato consigliere comunale di Rignano sull'Arno tra il 1985 e il 1990 in veste DC e Matteo è il secondo dei quattro figli della coppia con Laura Bovoli. Una famiglia di politici dal primo all’ultimo. Benedetta, la sorella maggiore, classe 1972 è entrata in politica nel 2014, il fratello Samuele nel 1983 e la sorella minore Matilde nel 1984. Matteo si è sposato nel 1999 con Agnese Landini, insegnante di liceo ed ha tre figli: Francesco, Emanuele ed Ester.

Matteo cresce nel piccolo paese dei genitori di 9000 abitanti, Rignano sull'Arno e studia a Firenze al liceo ginnasio Dante con ottimi risultati e poi all'Università degli Studi di Firenze dove si laurea in Giurisprudenza nel 1999. Una tesi eccezionale da 109 su 110 sul Diritto, dal titolo “Amministrazione e cultura politica di Giorgio La Pira Sindaco del Comune di Firenze 1951-1956” incuriosisce i politici fiorentini del centro sinistra che cominciano ad adottarlo. Diciannovenne, nel 1994 partecipa come concorrente per cinque puntate consecutive al programma televisivo La ruota della fortuna, vincendo 48,3 milioni di lire. Fra il 1990 e 95 Matteo arbitrò alcune partite di calcio di Seconda Categoria, ma non ebbe fortuna come arbitro per alcuni problemi atletici.

VITA POLITICA
Nell’anno 1996, senza aver compiuto 22 anni, si barcamena in sostegno a Romano Prodi attraverso i Comitati per l'Italia e dopo essersi iscritto al Partito Popolare Italiano, ne diventa segretario giovanile nel 1997 e segretario provinciale nel 1999.

Nel 2001 il PPI passa a far parte della Margherita e Renzi viene chiamato a coordinarne la sezione fiorentina diventando, nel 2003, segretario provinciale. La meteorica carriera lo porta presto alla Presidenza della Provincia di Firenze, incarico che occupa dal 2004 al 2009. Nelle elezioni del 12 e 13 giugno 2004 ottiene quasi il 60% dei voti, in rappresentanza di una coalizione di centro-sinistra.

Si fa strada, un po’ alla Grillo, sulla linea di lotta alla cosiddetta casta politica con i suoi sprechi e sostiene di aver diminuito il numero di personale e tasse durante il suo mandato, anche se, nel 2012, la Corte dei conti aprì un'indagine sulle spese di rappresentanza effettuate dalla Provincia durante il suo mandato. Nel 2008 si candida alle elezioni primarie del centro-sinistra per la candidatura a sindaco di Firenze e le vince con il 40,52% battendo personaggi di peso come il deputato e responsabile nazionale Esteri del PD Lapo Pistelli o l'assessore comunale all'Istruzione e ai giovani del PD Daniela Lastri. Attivissimo sempre, con le sue Leopolda, le tre giorni, i “Big Bang” o la società dei rottamatori, Matteo Renzi, anche se ha perso la grande occasione di diventare forse il Politico del XXI Secolo, continua ad avere un compatto appoggio di una parte degli elettori italiani. Senza dubbio è diventato un personaggio strategico di una sinistre molto moderata, a tal punto che molti, lo allineano con Silvio Berlusconi.

Stefano Casini

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