Controlli più serrati, attraverso test e tamponi, per chi arriva in Italia dall'estero, in particolare da paesi come Spagna, Croazia, Malta e Grecia, considerati a rischio per quanto concerne la diffusione del Covid. Nello specifico: i viaggiatori dovrebbero sottoporsi a screening molecolare o dell'antigene (72 ore prima del rientro), oppure a tampone obbligatorio (entro 48 ore dall'arrivo in Italia).

E' quanto il governo, su indicazione del ministro della Salute Roberto Speranza, ha chiesto ai presidenti delle Regioni, nel corso della riunione svoltasi ieri pomeriggio con i governatori ed il ministro degli Affari Regionali, Francesco Boccia. La proposta è stata suggerita nel tentativo di impedire un'ulteriore diffusione del virus in Italia, anche alla luce della preoccupante risalita fatta registrare, nei giorni scorsi, dalla curva dei contagi. L'obbligo di sottoporsi allo screening, prima di fare ritorno a casa oppure una volta messo piede nel Belpaese, secondo quanto suggerito da Speranza, si applicherebbe a chi ha trascorso le vacanze all'estero, magari in Paesi in cui il morbo è particolarmente diffuso, proprio per scongiurare pericolosi casi di rientro del virus ed evitare, allo stesso tempo, che ciascuna Regione vada in ordine sparso magari emanando proprie ordinanze. La misura dei test, se adottata, potrebbe anche impedire l'obbligo della quarantena che è già in vigore, invece, per chi proviene dall'area extra Schenghen e da paesi come Romania e Bulgaria come previsto dall'ordinanza del ministro Speranza del 24 luglio scorso.

Non è tuttavia escluso che, se l'incidenza cumulativa del virus in rapporto alla popolazione dovesse ulteriormente aumentare in Grecia e Spagna, il governo possa anche procedere a misure più drastiche. L'esecutivo, intanto, ha convocato una riunione straordinaria con le Regioni per affrontare anche il rischio assembramenti nelle discoteche a Ferragosto. "Per il governo la sicurezza di tutti i cittadini è la priorità assoluta; dobbiamo restare il paese più sicuro al mondo sul piano sanitario. Auspico che ci possa essere una condivisione del metodo da utilizzare nelle prossime settimane" ha commentato il ministro Boccia, nell'incontro con le Regioni.

Stefano Ghionni