Gli Stati Uniti sono il più grande mercato export per l'Italia fuori dall'Europa. "L'anno scorso - ha sottolineato Antonio Laspina, direttore della Agenzia ICE di New York, l'organismo governativo per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane - il valore totali dei beni esportati negli USA ha sfiorato i 9 miliardi di dollari con un 4,2% di crescita rispetto al 2018".

E la moda, con tutto quello che la circonda, rappresenta una voce importantissima. Ecco perchè con il COVID-19 ancora, purtroppo, ben presente in tutto il mondo, e in particolare proprio negli Stati Uniti, è stato necessario trovare una strada alternativa per arrivare ugualmente in America. "Quando il settore è stato colpito dal Coronavirus - ancora parole di Laspina - con tutte le fiere cancellate, abbiamo subito pensato di creare una piattaforma digitale che seguisse la stessa missione dei nostri canali di social media. Ma con una differenza: si è voluto immettere uno strumento di marketing multifunzionale che vuole essere importante per i nostri brand, moda maschile, femminile, accessori, al fine di continuare a essere presenti in questo periodo così incerto, costruendo una partecipazione duratura sul mercato USA". Così è nato 'Extraitastyle' che partirà l'1 settembre e permetterà ai designer italiani di mostrare le loro collezioni agli acquirenti, ai media specializzati.

Il lancio avverrà con 80 marchi. "Dopo il debutto - ha spiegato ancora Laspina - il nostro sito web verrà incrementato con altri 20 brand e sarà successivamente aggiornato con altri nuovi ingressi. L'idea primaria era quella di limitarci a soli 100 designer italiani, ma la risposta alla nostra iniziativa è stata così entusiastica che abbiamo accettato volentieri di allargarci. C'è un processo di selezione che si basa su due principi fondamentali: il marchio che vuole entrare in Extraitastyle deve avere la propria produzione in Italia e volere creare una presenza che sia permanente negli Stati Uniti".

In tempi normali, la grande maggioranza di questi marchi avrebbe presentato personalmente le proprie collezioni nei grandi appuntamenti per la moda negli USA come in Italia, ora è diverso anche se alcuni importanti fashion-show come MRket, Project, Coterie in territorio americano e Pitti Immagine Uomo e White Milano hanno già creato uno strumento simile online.

"Ma Extraitastyle ha caratteristiche differenti che lo distinguono da tutti gli altri - ha continuato Laspina - ogni sezione della website è stata creata da zero. Ogni brand avrà una boutique virtuale 3-D, video e una pagina in cui gli utenti potranno leggere storie originali visualizzando anche opere inedite. Sono state elaborate tutte le immagini fornite dai diversi marchi presenti animando le foto con effetti innovativi". Ma non è tutto perchè ci sarà anche l'area riservata al business-to-business e si potrà utilizzare la piattaforma per presentare ai potenziali acquirenti i cataloghi e le collezioni.

L'obiettivo di questa nuova iniziativa, i cui fondi arrivano dalla sovvenzione governativa di 9,4 milioni di euro destinata ad aiutare i produttori italiani a crescere sul mercato a stelle e strisce, è quello di portare Extraitastyle a diventare la destinazione finale in 3-D per l'eccellenza del made in Italy nel campo della moda. Sarà dall'1 settembre, la grande vetrina per brand storici del settore, della media e piccola impresa, per attirare rivenditori, media specializzati e clienti a scoprire, o riscoprire o comunque rimanere in stretto contatto con il meglio che il nostro Paese può proporre in questo settore così importante negli Stati Uniti. Il sito web è stato sviluppato da una start-up italiana di tecnologia, rendendo così il made in Italy offerto, completo in ogni sua sfumatura.

"A causa del COVID-19 - ha concluso il direttore ICE di New York - sono state tante le aziende che non hanno potuto tenere il passo con i loro programmi di produzione, in questo modo offriamo loro la possibilità di mostrare prodotti 'di stagione', sia quelli più venduti che in stock e in questo modo Agenzia-ICE può continuare nel suo ruolo che si può definire di facilitatore tra le aziende italiane e il mercato USA".

di SANDRA ECHENIQUE