Dalle conferenze dal vivo a quelle virtuali il passo è stato breve. L’Associazione Calabrese di Montevideo è tornata ad organizzare il tradizionale ciclo di incontri tenuti dalla professoressa Maria Teresa Tortorella alla scoperta dei luoghi più emblematici del Bel paese, questa volta adattandosi all’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus. Il primo appuntamento che si è svolto mercoledì sera via Zoom è stato dedicato a Roma e alle sue meraviglie poco conosciute. "Già da tempo volevamo riprendere i nostri incontri ma non sapevamo come sarebbe stato possibile farlo" ha spiegato a Gente d’Italia Maria Teresa Tortorella al termine della serata. "Questo tipo di evento, attualmente, è abbastanza difficile da poter organizzare all’interno della nostra sede perché per vedere le immagini e i video la gente tende ad avvicinarsi e quindi verrebbero meno le norme sul distanziamento. Allora abbiamo deciso di proporlo in modo virtuale attraverso Zoom, piattaforma che sto usando dal mese di aprile per poter continuare a dare le mie lezioni. L’incontro virtuale, tra l’altro, rappresenta la modalità ideale per le persone più anziane che così evitano di uscire di casa con il freddo. Questo è stato primo esperimento con ottimi risultati nonostante qualche problema tecnico avuto. Il numero di partecipanti ha superato le nostre aspettative e il prossimo appuntamento che si svolgerà a inizio settembre riguarderà la nostra regione, la Calabria". In questa prima conferenza sono stati illustrati i luoghi più originali e poco conosciuti di Roma per un viaggio del tutto particolare all’interno della città eterna come può essere, solo per citarne uno, la statua dell’eroe nazionale uruguaiano Josè Artigas esposta a Villa Borghese. "Ho cercato volutamente di evitare i posti turistici più blasonati per presentare altre proposte ugualmente meravigliose che ci offre questa meta includendo anche i dintorni come ad esempio Tivoli e Ostia antica". "Molta gente" -ha proseguito la professoressa- "non conosce questi posti perché i tour turistici non li includono o non hanno tempo. Forse gli uruguaiani hanno un luogo comune su Roma che sia prevalentemente religiosa e dunque meno interessante da visitare rispetto ad altre città europee. Pensare questo è un errore dato che offre tantissimo sotto molteplici punti di vista. Personalmente, ogni volta che ci torno mi sento a casa e riesco a scoprire altri angoli che non conoscevo e mi stupiscono".

MATTEO FORCINITI