A 5 mesi dall’arrivo del coronavirus in Uruguay il problema sembra ripetersi: a preoccupare maggiormente le autorità sanitarie oggi sono ancora una volta le zone di frontiera con il Brasile come era già successo nei mesi scorsi. Negli ultimi giorni due nuovi focolai sono apparsi nelle città di Rivera e Artigas. Nel primo caso si registrano attualmente 28 positivi e 200 persone in quarantena, mentre nel secondo ci sono 6 casi e una cinquantina di persone in isolamento. Difficilmente controllabili nonostante la chiusura delle frontiere, le zone di confine con il Brasile continuano ad essere costantemente monitorate dal Ministero della Salute.

L’attenzione è puntata soprattutto sulla “città binazionale” di Rivera che condivide il territorio con la brasiliana Santana do Livramento. Fin dal 13 marzo, giorno in cui veniva dichiarata l’emergenza sanitaria nel paese, l’argomento è tornato periodicamente alla ribalta. L’ultima mossa del governo sarà quella di aprire proprio a Rivera un laboratorio in grado di sviluppare i tamponi del Covid 19 e così insistere ancora di più su quella che è stata una strategia vincente in Uruguay, ossia l’alto numero di test in rapporto alla popolazione. In questo laboratorio che Rivera verrà inaugurato domani confluiranno sia le strutture pubbliche che quelle private e si propone come punto di riferimento per l’elaborazione dei test per gli altri dipartimenti.

Ma oltre ai casi di Rivera e Artigas, quest’ultimo mese ha rappresentato un passo indietro nella lotta al coronavirus con un aumento significativo dei casi. Gli ultimi dati del Sistema Nacional de Emergencias (Sinae) parlano di 38 morti e 202 attualmente positivi con quattro casi gravi in terapia intensiva. Su un totale di oltre 146mila test realizzati, il numero di casi positivi accumulati è di 1.440. 262 sono stati i casi riscontrati all’interno del personale sanitario di cui 224 guariti, 37 ancora positivi e una vittima. La maggior parte dei contagi si concentrano a Montevideo dove ultimamente ci sono stati diversi focolai negli ospedali e poi -con numeri simili- Rivera, Canelones e San José. Gli altri dipartimenti interessati sono: Artigas, Tacuarembó, Colonia, Maldonado e Salto.

Matteo Forciniti