Pd e 5Stelle divisi alla meta. Che poi è quella di sabato prossimo, quando scadrà il termine ultimo per consegnare le liste per le elezioni regionali. La base grillina, nei giorni scorsi, votando sulla piattaforma Rousseau, ha espresso parere favorevole all'alleanza strategica con i dem. Ma fino a quando le parti continueranno a rimanere distanti e litigiose, in particolar modo sul ricorso ai 36 milioni di euro del Mes, è molto più facile che alle urne ci vadano "l'un contro l'altra armate".

Continua, infatti, anche in queste ore il pressing del partito democratico sul tema del meccanismo europeo di stabilità, che ha creato una vera e propria spaccatura tra gli alleati di governo: il Pd lo vuole, il M5S (e Leu) no. E così, dopo il nuovo appello del segretario Nicola Zingaretti, che due giorni fa ha definito uno "spreco imperdonabile" ogni giorno che passa "senza il ricorso alle risorse del fondo salva Stati", ieri è stata la volta del capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio farsi sentire, con un appello indirizzato direttamente al premier Giuseppe Conte affinché "prenda posizione e ci dica se ci sono le condizionalità che i grillini temono". "Il rapporto con il Movimento - ha poi aggiunto l'esponente dem - non deve essere una prova muscolare. Non è che uno deve imporre il suo punto di vista. L'alleanza è una comprensione delle ragioni dell'altro". Parole, in un certo senso, diplomatiche le sue, che però non hanno fatto breccia nella galassia grillina. All'opposto, anche ieri il M5S ha ribadito la propria linea di contrarietà all'accesso al Mes.