Siamo sull’orlo di una catastrofe di grosse proporzioni, ma nessuno sembra preoccuparsene. In parte è comprensibile. Siamo ancora in agosto, molte restrizioni sono state sospese. Ma a settembre cioè fra dieci giorni, arriverà un primo momento della verità. Sarà una doccia fredda. E mi chiedo: sarà la nostra classe dirigente all’altezza della crisi? Come sta già accadendo, esploderanno gli infetti, frutto della leggerezza di questi giorni. Si potrebbe avere anche qualche difficoltà con i ricoveri. Gli ospedali andranno di nuovo in sovraccarico. E tanti bravi medici e infermieri saranno chiamati a fare un lavoro massacrante.

Ma a quelli che oggi si abbracciano sulle spiagge non importa. Non è vero, diciamolo una volta per tutte, che il popolo italiano è meraviglioso: contiene una dose elevata di cretini. A settembre potremo misurare quanti sono. La seconda scadenza per la nostra classe dirigente arriverà verso fine anno o inizio 2021, quando sarà pronto il vaccino anti-covid. E bisognerà vaccinare l’intera popolazione. Un’impresa notevole e dannata. Quella che dovrebbe essere una festa (ci liberiamo finalmente del covid malefico), qui si trasformerà in una guerra. Grazie ai no-vax, che le inventeranno tutte per sabotare l’operazione.

I dieci anni di irresponsabile propaganda grillesca si faranno sentire. Bisognerebbe poter fare come il Re con mio nonno a inizio secolo. Quando il Re passava dalle sue parti, i carabinieri lo andavano a prendere e lo mettevano in guardina, dove tutti insieme giocavano a carte. Passato il Re, lo mettevano fuori e alla sera si ritrovavano tutti all’osteria, amici come prima. Ecco bisognerebbe poter mettere per qualche giorno in guardina Grillo e tutta la sua banda no-vax. Ma non si può. E così si andrà avanti fra inutili polemiche, ridicoli banchi di scuola con le rotelle e altre amenità ugualmente stupide che qualcuno si inventerà.

Poi arriveranno i conti. Adesso le restrizioni contabili (per lo Stato) sono state tutte sospese. Ma, una volta scomparsa la minaccia covid, torneranno. E ci ritroveranno con una montagna in più di debiti. In Puglia l’emerito populista Emiliano (una sciagura nazionale) sta pensando addirittura a un bonus spose. Forse si arriverà all’ironia di un bonus divorzi. Quindi da gennaio prossimo bisognerà fare due cose: 1) Tornare a spendere con ragionevolezza, anzi con grande parsimonia. 2) Studiare un piano per far scendere il debito, evitando magari la facile strada di una patrimoniale. Insomma, si tornerà a vivere come possiamo permetterci. Con pochi soldi e tanti problemi. È possibile che ci sia anche un milione in più di disoccupati: e andranno assistiti. Non sarà facile la ripartenza post-covid. Servirebbe una classe dirigente di grande qualità. E la cosa ironica è che l’abbiamo, ma a guidarci abbiamo mandato gli incapaci (basta vedere i disastri lombardi).

GIUSEPPE TURANI