Gabriele Dal Moro è un giovane imprenditore veneziano, appartenente a una famiglia che da sette generazioni è radicata in Laguna. Ma solo nel 2012 è arrivata l'idea che sta conquistando il mondo. "Non vedo differenza tra mangiare un trancio di pizza in piedi o una porzione di pasta fresca, sempre in piedi" la sua massima. Ecco la trovata, che può apparire anche banale: ma prima d'ora nessuno ci aveva pensato. È nato così il primo 'Fresh Pasta to Go' al mondo, la pasta da asporto. Non c'è bisogno di sedersi: si ordina, si prende, si va e si mangia. Eccoci allora al 2012, con l'apertura a Venezia del primo Dal Moro. Poi da Calle de la Casseleria, cinque anni dopo lo sbarco in Spagna, a Barcellona, quindi tra il 2018 e il 2019, quattro aperture in Canada, due a Toronto una ciascuna a Concord e Mississagua. Ma non si può dire di conquistare l'America se non si mette piede negli Stati Uniti. Detto e fatto, perchè da settembre Dal Moro avrà il suo primo ristorante anche in USA, in Florida, a St. Petersburg nella celebre Central Avenue. Arriva la pasta fresca originale e genuina italiana 'to go', come mai si era visto prima. Un fast food, ma solo per la velocità con cui si può ordinare e mangiare, perchè gli ingredienti quelli non sono da 'cibo veloce'. Del Moro, per il suo 'Fresh Pasta to Go' ha infatti voluto mantenere intatta la tradizione italiana. "Siamo il primo fast food al mondo di pasta fresca e sughi artigianali - racconta Gabriele Dal Moro - fin dal primo giorno della nostra storia ci siamo specializzati nella pasta fresca trafilata al bronzo di fronte al cliente e i sughi artigianali, tutti di nostra produzione". Il segreto del successo, quello di St. Petersburg sarà il settimo punto vendita inaugurato nel giro di otto anni, sono appunto gli ingredienti di altissima qualità che permettono la creazione di cinque varietà di pasta che si possono poi combinare con nove condimenti diversi. In questo modo, e arriviamo alla filosofia rivoluzionaria, non c'è più bisogno di mettersi a sedere a un tavolo per gustare le specialità più conosciute e rinomate della cucina italiana. All'inizio di questa avventura c'era solo Gabriele Dal Moro, poi la sua idea ha contagiato i veneziani e soprattutto i turisti così il team si è allargato. Certo i puristi potranno anche avere molto da ridire quando vedono una porzione di tagliatelle al ragù dentro un contenitore di cartone, anche se poi alla fine, anzi prima di tutto, viene la qualità e se la pasta è buona ha poca importanza dove è racchiusa. E vista la mentalità americana e statunitense alla quale si devono aggiungere anche i problemi portati da Coronavirus con tutte le difficoltà al momento ancora presenti, di sedersi a un tavolo per mangiare (distanze eccetera) la pasta to go può sicuramente trasformarsi in un altro successo di quel made in Italy che non finisce mai di stupire. Ed è anche sintomatico che sia stata scelta la Florida, dove tante sono le imprese italiane, in particolare proprio del settore alimentare, che si sono ritagliate uno spazio importante. E se a causa del COVID-19 l'economia della Florida, per il 2020, ha previsto una decrescita del 6%, uno studio che è stato condotto dalla University of Central Florida's Institute for Economic Forecasting ha detto che basterà il 2021 per cancellare questa perdita e tornare a percentuali vincenti. Infatti il balzo previsto per l'anno prossimo è del +7,6% , enorme se si paragona a quanto dovrebbe accadere in tutti gli States. Infatti il Conference Board, gruppo non profit formato da economisti, se per il 2020 ha assestato la contrazione dell'economia a stelle e strisce sul -4,9% la crescita per il 2021 dovrebbe invece non oltrepassare il +2%. "Se Sunshine State potrà evitare nuovi lockdown dovuti al Coronavirus - si legge nel rapporto dell'ateneo - sarà sulla buona strada per una ripresa rapida, superando gran parte della nazione nella crescita del lavoro e del reddito". Il ritorno alla normalità nello stato della Florida, per quanto riguarda invece una nuova piena occupazione, avrà bisogno di un po' più di tempo, fino al 2023, questa la previsione di Sean Snaith direttore dell'istituto che ha redatto il rapporto. Ma a guidare la ripresa dei posti di lavoro sarà proprio il settore del tempo libero e della hospitality (fortemente colpiti dal COVID-19) che solo nel 2021 dovrebbe crescere, per l'occupazione, del 31%.

ROBERTO ZANNI