"Parliamo molto del "giorno dopo" la pandemia, e pensiamo che il giorno dopo sará uguale al "giorno prima". Non é cosí semplice": lo ha scritto ieri, su questo giornale, il saggio Juan Raso. Sono parole che a Roma e in Italia in queste ore di forte ‘ripresa’ dei contagi, anche staccate dallo specifico contesto in cui il docente le ha scritte, suonano molto preoccupanti. Ma secondo Walter Ricciardi, consulente del ministero della Salute, "era un dato prevedibile, perché questa curva riprende le conseguenze dei comportamenti che ci sono stati a partire sostanzialmente con l'apertura e le vacanze" e non dovrebbe esserci un nuovo lockdown anche grazie ai progressi complessivi compiuti su tutto il fronte della lotta al coronavirus. I nuovi casi di contagio hanno abbassato di molto l’eta’ media per il fatto che a sfrenarsi e a non rispettare le regole minime anticontagio sono stati in queste ultime settimane soprattutto i piu’ giovani, partiti per le piu’ diverse destinazioni estere e italiane e tutte le occasioni di irresponsabile assembramento. "L'indice di contagiosità Rt – scrive l’agenzia ANSA - risulta essere superiore a 1 in cinque regioni, secondo il monitoraggio settimanale di Istituto Superiore di Sanità (Iss) e ministero della Salute relativi al periodo compreso fra il 10 e il 16 agosto. Il valore più alto di Rt è stato rilevato in Umbria (1,34), seguita da Abruzzo (1,24), Veneto (1,21), Lombardia (1,17) e Campania (1.02). L'indice Rt risulta invece pari a zero in Basilicata e Molise". Ma quello nazionale resta fortunatamente ancora sotto l’1, a 0,83. "In seguito alla riduzione nel numero di casi di infezione da SARS-CoV-2 grazie alle misure di lockdown, l'Italia si trova in una fase epidemiologica di transizione con tendenza ad un progressivo peggioramento" lo si legge nel Monitoraggio settimanale dell'Istituto superiore di Sanità e del Ministero della Salute. Peggio sta andando a quanto pare in altri paesi, come la Spagna ma anche Francia e Germania, per non parlare di Stati Uniti e Brasile. E l’Organizzazione mondiale della Sanita’, in questi mesi tanto criticata eppure imprescindibile checche’ ne dicano Trump e i varii detrattori, ci f sapere intanto che dovremo convivere con il coronavirus per un paio d’anni, proprio mentre nel mondo stanno partendo diversi test umani di vaccini. Ancora una volta il contesto generale appare difficile da decrittare in maniera chiara e univoca ma una nuova ondata di ansia individuale e collettiva comincia comunque a diventare palpabile alla vigilia di un Settembre con la riapertura delle scuole, il voto in sette regioni e oltre un migliaio di comuni insieme con la ripartenza autunnale della vita politica ed economica. A proposito della situazione economica, nonostante il catastrofismo dilagante soprattutto dalla destra peggiore, il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, una delle persone piu’ serie e competenti dell’attuale governo, ha affermato: "Tutti gli indicatori degli ultimi mesi ci dicono che ci sono le condizioni per avere un terzo trimestre di fortissimo rimbalzo e una chiusura dell'anno non lontana dalle previsioni originarie che il governo aveva dato". Che almeno su queste parole passi l’angelo e dica amen. Perche’, come scrive Raso, " non e’ cosi’ semplice" e non possiamo ancora parlare del ‘giorno dopo’ la pandemia, ma faremmo bene tutti a mettere da parte campagne elettorali squallide e livorose, fakenews, pseudoanalisi e previsioni terroristiche, tornando a concentrarci in silenzio su mascherine, mani lavate, distanza interpersonale. E voglia di uscirne tutti insieme migliori, come ha auspicato l’unico grande leader di questo difficile momento storico, Papa Francesco: "La pandemia è una crisi e da una crisi non si esce uguali. O usciamo migliori o usciamo peggiori. Ne dovremmo uscire migliori. Oggi abbiamo un’occasione per costruire qualcosa di diverso".

PIETRO MARIANO BENNI