No, New York non è morta, New York non è finita a causa del coronavirus. Il comico Jerry Seinfeld replica alle "cassandre" secondo cui la Grande Mela è una malata terminale e non si risolleverà più dalla pandemia. Ma sono in pochi a dargli ascolto.... Il leggendario protagonista dell'omonima sitcom tv creata nel 1989 con Larry David rivoluzionando il modo di fare comicità in televisione, usa le pagine del "New York Times" per spiegare che l'energia della metropoli è semplicemente entrata in sonno, pronta a svegliarsi una volta superata l'emergenza Covid.

A scatenare l'ira di Seinfeld è stato un articolo postato su LinkedIN da James Altucher in cui l'autore, un ex manager di hedge fund e proprietario di un comedy club tra 78esima e Broadway dove il comico a volte si è esibito, fa il funerale alla New York che tutti, lui stesso compreso, ha amato alla follia. Ora pero' New York è completamente morta. 'Ma New York si è sempre risollevata'. No, non stavolta", ha scritto Altucher, annunciando di essersi trasferito a Miami: particolare questo che ha scatenato l'indignazione di Seinfeld: "Immaginate essere in una vera guerra e avere questo tizio dalla vostra parte".

Certo, i segnali per il futuro di New York non sono incoraggianti e da settimane vengono rilanciati sui media e sui social. Basta pensare ai 1.200 ristoranti chiusi probabilmente per sempre, o ai 13mila appartamenti vuoti e offerti a prezzo di sconto. Midtown deserta perché gli uffici sono vuoti, coi dipendenti che lavorano in remoto da casa così come i guru di Wall Street trasferiti da mesi in Connecticut o agli Hamptons. E poi la criminalità e i senzatetto in aumento, i trasporti pubblici in ginocchio, Broadway chiusa fino ad almeno a gennaio, i negozi vuoti, i musei che tentano timidamente la riapertura, ma al 25% della capacità.

"È una spirale di morte", afferma Altucher citando siti Facebook nati nei mesi della pandemia per condividere esperienze della fuga da New York e che in pochi giorni hanno raccolto migliaia di seguaci. Seinfeld non è cieco a questa realtà e ammette che New York sta attraversando "uno dei periodi più difficili degli ultimi tempi", ma contesta punto per punto l'argomentazione di Altucher e in particolare quella che i newyorchesi che lavorano in remoto segneranno la fine della città: "Tutti odiano farlo". Quanto a lui, non abbandonerà mai New York: 'Questo stupido virus a un cero punto se ne andrà. Proprio come hai fatto tu, James. Noi continueremo ad avere New York e New York di sicuro tornerà a essere quella di prima grazie a tutti i veri, tosti newyorchesi che, a differenza di te l'hanno amata, capita, sono rimasti e l'hanno ricostruita".

Alessandra Baldini