Un ultimo grande regalo di Eduardo Galeano (Montevideo, 3 settembre 1940 – 13 aprile 2015), uno dei più importanti giornalisti, scrittori e saggisti, una delle personalità più autorevoli e stimate della letteratura latino-americana. I suoi libri sono stati tradotti in molte lingue, anche in italiano. Nella penisola ebbe un successo notevole anche per la ricchezza delle sue opere che spesso mischiano documentazione storica, narrazione, giornalismo, analisi politica e sportiva. È uscito in Spagna "Guatemala. Saggio generale di violenza politica in America Latina", un libro ritrovato dello scrittore uruguaiano, datato 1967, pubblicato dall'editore Siglo XXI. Dopo una visita in Guatemala, tra l'aprile e il maggio 1967, lo scrittore scrisse questa analisi politica del continente, antecedente al suo libro più noto, "Le vene aperte dell'America Latina".

In quell’anno un giovanissimo Eduardo Galeano intraprese un viaggio che segnerà per sempre la sua carriera di giornalista e la sua sensibilità politica: trascorse diversi mesi in Guatemala con l'obiettivo di intervistare i leader dei due gruppi guerriglieri - il FAR e il MR 13 - che sfidavano l'élite politico-militare al potere dal 1954, quando il rovesciamento del presidente Jacobo Árbenz Guzmán aveva reso l'interventismo statunitense in America Latina in modo inequivocabile e brutalmente trasparente. Questo libro, pubblicato più di cinquant'anni fa e ripreso ora in Spagna, è il racconto di quell'esperienza, un'affascinante cronaca giornalistica che anticipa lo stile che poi consacrerà Galeano. Al contempo si tratta di una inequivocabile e rigorosa analisi politica internazionale che trovava in quegli anni nel Guatemala un drammatico laboratorio della barbarie e della violenza che negli anni Settanta si sarebbero diffuse in tutto il continente.

L'edizione spagnola è arricchita da testi di specialisti che ristabiliscono quel contesto politico e i rischi che Galeano corse condividendo le condizioni di vita dei guerriglieri. Si torna così idealmente a un'epoca in cui era possibile pensare alla rivoluzione come a una via d'uscita alla difficile condizione in cui si trovava il sud e il centro America: alla miseria della popolazione faceva infatti da riscontro uno sfruttamento di materie prima da parte delle multinazionali americane che erano capaci di condizione la vita politica di tanti paesi. Si possono trovare nelle pagine di Galeano echi delle turbolenze e delle instabilità politiche che oggi sono tornate nel continente sudamericano. Il volume, curato da Eduardo Antonio Velásquez Carrera, è essenziale per conoscere la storia politica del Guatemala, dal 1954 ai giorni nostri.

Era il periodo della cosiddetta "guerra sporca" avviata dagli Stati Uniti d'America nel mondo latino-americano nel periodo della Guerra Fredda, dopo la rivoluzione castrista del 1959 e la crisi dei missili nel 1962. Galeano si muove nell’oscurità della jungla per intervistare il comandante Cesar Montes, autorevole membro della prima guerriglia guatemalteca, che aveva le proprie basi nella montagna della Sierra de las Minas. Poi intervista Ruano Pinzón, testimone oculare dell'assassinio dei membri del Partito laburista guatemalteco PGT. Il libro ebbe anche una versione in lingua inglese con il titolo "Guatemala: Occupied Country", in una traduzione di Cedric Belfrage, pubblicata nel 1969 dalla Monthly Review Press, a Londra e New York. L’edizione originale, invece, era stata pubblicata solo due anni prima con il titolo in spagnolo "Guatemala: Paese occupato" edito da Editorial Nuestro Tiempo.

Da lì a poco per Galeano sarebbe cominciato un periodo tormentato. Nel 1973, con un colpo di Stato i militari presero il potere in Uruguay e lo scrittore venne imprigionato e successivamente costretto a fuggire. Si stabilì in Argentina dove fondò la rivista culturale "Crisis". Nel 1976, quando il regime di Videla prese il potere in Argentina con un sanguinoso colpo di Stato, il suo nome fu aggiunto alla lista dei condannati dagli "squadroni della morte". Galeano riuscì a fuggì nuovamente, questa volta in Spagna, dove scrisse la famosa trilogia della "Memoria del fuoco". All'inizio del 1985 Galeano tornò a Montevideo dove visse fino alla fine dei suoi giorni. Morì il 13 aprile 2015 all'età di 74 anni a seguito di un tumore del polmone.

Marco Ferrari