Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto essere presente, anche se con penna e calamaio, all’interno della ‘Prima Soft Power Conference’, organizzata da Francesco Rutelli a Venezia da oggi a domani presso la Fondazione Giorgio Cini e la Fondazione Prada. In una nota, il capo dello Stato è tornato a parlare dell’emergenza Coronavirus e di come l’Unione europea è riuscita a ben comportarsi: "La pandemia che stiamo affrontando ha amplificato logiche di chiusura, esclusione e competizione tra gli Stati. Logiche che, lungi dall'affrontare i problemi, rischiano solo di comprimere gli spazi di collaborazione tra Paesi e le iniziative di cooperazione internazionale, essenziali per garantire pace, sviluppo sostenibile, crescita. Di fronte a questi mutamenti, una riflessione sul Soft Power, sulla capacità di proporre modelli, di convincere ricorrendo all'esempio e non alla forza, è più che opportuna. Si tratta di confermare il modello che vede le democrazie saper rispondere alle crisi con efficacia e determinazione, nel pieno rispetto dei diritti dei cittadini. E' quanto l’Unione Europea e i suoi stati membri hanno messo in campo, con risposte coraggiose e innovative. È quanto l'Unione Europea e i suoi stati membri hanno messo in campo, con risposte coraggiose e innovative". Per Mattarella, insomma, le azioni intraprese a livello europeo per superare la crisi sono utile dimostrazione dei risultati che si possono conseguire quando si declinano in spirito di concretezza i principi di solidarietà e leale collaborazione. "La chiave del multilateralismo rimane lo strumento per costruire un percorso di condivisione dei destini dei popoli del mondo, mettendo in comune sapere, culture, valori. Si tratta di una sfida cui anche l'Italia saprà certamente dare il proprio contributo", ha poi spiegato la più alta carica italiana che poi, nel corso di un messaggio inviato in occasione della ‘Messa da Requiem’ dedicato alle vittime del Coronavirus, ha detto che "mantenere memoria di uno dei momenti più difficili e dolorosi che la Repubblica italiana si è trovata ad affrontare contribuisce a rinsaldare nei cittadini i legami di amicizia e di solidarietà ed esorta a non disperdere le virtù civiche manifestate in quei giorni". Poi il ringraziamento a tutti gli ‘eroi’ che si sono distinti nel corso della pandemia: "Rivolgo un saluto particolarmente caloroso a tutti i sanitari, di ogni ruolo e funzione, presenti al concerto in rappresentanza dell'intera categoria. Sono a conoscenza dello spirito di solidarietà, della professionalità e dell'abnegazione che li ha guidati durante i giorni più duri della pandemia, alle prese con un morbo sconosciuto, con l'impennata esponenziale dei contagi e chiamati a prendere decisioni rapide e impegnative".

STEFANO GHIONNI