New York, Boston, ma anche California e Chicago. Lì è iniziato il grande esodo, ma la destinazione è la stessa per tutti: Florida. Il 2020 Miami Report, da poco pubblicato, ha fornito cifre da non credere: ogni giorno sono 950 gli americani che si trasferiscono nel Sunshine State (il 45% nel sud) che ha assistito a una domanda senza precedenti con un grande aumento di vendite di residenze di lusso. Si scappa soprattutto dal Nord, complice la pandemia, ma non si tratta dell'unica ragione e nemmeno della primaria: tasse troppo elevate e una vita che si fa sempre più difficile bastano da sole a far decidere di trasferirsi. Per quello che riguarda le tasse, a differenza di tanti altri stati, la Florida infatti non fa pagare ai suoi abitanti imposte sul reddito o sulla proprietà, con esenzioni fino ai 50.000 per la prima casa e l'aggiunta di un tetto del 3% sulla valutazione delle stesse.

Il Douglas Elliman Report, che registra il mercato immobiliare, nel mese di luglio ha evidenziato il raddoppio in Florida di contratti per case unifamiliari e condomini in particolare cinque contee nel sud e nella zona centro-occidentale dello stato. A Palm Beach County si è registrato un aumento del 268% rispetto a un anno fa per i contratti di vendita-acquisto da un milione di dollari in avanti. E nei primi 6 mesi di quest'anno l'80% delle transazioni sono state per il settore residenziale. La caccia alla casa adesso rispecchia anche il timore che, con l'arrivo dell'inverno il COVID possa riprendere vigore. Così gli ultimi dati, ma le previsioni continuano a parlare di aumenti, registrano al giorno 242 persone che lasciano New York, 72 il New Jersey e 20 il Connecticut.

Ma come detto oltre alla paura del virus, che non ha risparmiato nemmeno la Florida anche se adesso i numeri sono fortemente in calo, diversi gli altri fattori che stanno spingendo gli americani a trasferirsi: i prezzi delle case, lo spazio a disposizione, le minori tasse e anche il clima, un sole che al Nord ovviamente splende poco. Ma, e lo hanno rivelato gli agenti immobiliari indaffaratissimi in questo periodo, c'è anche un altro aspetto: il voto. Già, la Florida è uno 'swing state', stato altalenante, strategico per la elezione del Presidente degli Stati Uniti. "Siamo tutti un po' sorpresi - ha spiegato Bonnie Heatzig, agente immobiliare - non l'avevamo mai visto prima. Ma stabilirsi in uno 'swing state' sta diventando un fattore motivante, anche per questo sono in tanti che vogliono trasferirsi".

Una sensazione che è stata confermata anche da Rick Asnani, 'political strategist'. "Un nuovo fenomeno - ha confermato - per il clima politico, per poter stabilirsi in uno stato che può essere decisivo". Una lunga serie di motivi che hanno trasformato la Florida in uno degli stati maggiormente desiderati dagli americani (non solo pensionati) che l'hanno portato ad essere il numero 1 già dal 2017-18 per quello che riguarda la migrazione interna. E sempre in Florida si sta assistendo anche a un altro fenomeno: il boom del settore immobiliare rurale. E qui si tratta soprattutto di un fatto dovuto al Coronavirus: in città si vive uno attaccati all'altro, fuori dalle aree metropolitane la vita è completamente differente. Un esempio la contea di Marion, centro-nord dello stato, Ocala la città più importante.

"Qui - ha spiegato in una intervista Elisha Lopez, che gestisce Ocala Realty World, agenzia immobiliare - il settore è in ebollizione. Ultimamente, al mese, circa 700 persone si sono trasferite nella nostra contea". Dall'inizio della pandemia, la vendita di immobili ad uso residenziale è cresciuto dell'11% e la maggior parte dei nuovi residenti provengono da New York: una nuova vita passando dagli strettissimi spazi della Big Apple a quelli senza limite della Florida rurale. "In Marion County - ha concluso Mrs. Lopez - si può trovare una casa singola, con quattro camere da letto, due bagni, un garage con due posti auto per 225.000 dollari". Cifre cifra con la quale, nel costosissimo nord, non si compra proprio nulla.

Roberto Zanni