In Europa sono stati registrati 4.893.614 casi di Covid-19 e 226.524 morti, ma anche l'impatto sulla nostra salute mentale, sulle nostre economie, sui nostri mezzi di sussistenza e sulla società è stato enorme. E l’emergenza virus non accenna a diminuire, anzi, in molti paesi si registra un’ impennata di contagi e un lieve aumento quotidiano di decessi.

Una situazione grave, secondo l’OMS che recentemente ha allertato i paesi dell’Unione chiedendo uno sforzo collettivo da parte di tutti gli Stati membri europei per controllare i contagi. L’ Europa e’ insomma ancora sotto la stretta del virus e la situazione non sembra migliorare. Le infezioni nel vecchio continente sono ora più elevate di quanto non fossero al culmine della pandemia a marzo. Diverse le ragioni, un clima piu’ rilassato e anche l’aumento di cittadini che si sottopongono ai test di controllo.

Il dottor Hans Kluge, direttore regionale per l'Europa dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha dichiarato preoccupato che si aspetta che i decessi aumenteranno a ottobre. "Abbiamo davanti a noi una situazione molto grave", ha affermato. In effetti, la Francia, come la Spagna, l’Inghilterra e il Belgio stanno lottando con l'aumento del numero di casi e dei ricoveri. La Francia ha registrato la settimana scorsa più di 13.000 nuovi casi positivi di COVID-19, un record nel paese. Diverse città francesi stanno ora emettendo nuove restrizioni con raduni limitati a 10 persone a Marsiglia, Bordeaux, Lille e Nizza. La Francia ha anche registrato 123 morti in un solo giorno, un record da maggio, quando il paese è uscito per la prima volta dal blocco ei casi sono diminuiti.

Anche il Regno Unito, che ha registrato più di 4.000 nuovi casi in un solo giorno, sta pianificando nuove restrizioni. Circa 2 milioni di persone nel nord-est saranno soggette a restrizioni più severe e i raduni sono limitati a sei persone in tutta l'Inghilterra. Il segretario ai trasporti Grant Shapps ha avvertito che un aumento dei decessi dovrebbe seguire il recente aumento dei casi e dei ricoveri. La Gran Bretagna dunque rischia 50.000 casi e 200 morti al giorno. Le previsioni sono disastrose. Il Regno Unito potrebbe tornare a ottobre a un livello di 50.000 contagi da coronavirus al giorno (contro i 3900 di questi giorni) e di 200 morti quotidiani se il rimbalzo dei casi non verrà fermato al piu’ presto.

Ne sono convinti Patrick Vallance e Chris Whitty, consiglieri del governo di Boris Johnson, i quali hanno indicato la necessità di restrizioni sui contatti sociali in tutte le aree del Paese. Vallance ha additato gli esempi di Francia e Spagna, dove i contagi - più numerosi rispetto al Regno - sono aumentati di nuovo fra i ventenni per poi estendersi ad altre fasce di età e portare anche ad una graduale ripresa dei decessi. Entrambi gli specialisti hanno tenuto a rilanciare un messaggio d'allarme rivolto direttamente alla popolazione, parlando della pandemia come di un'emergenza non risolta e di "un problema che deve coinvolgere tutti".

Chris Whitty ha ammonito i britannici a "prepararsi a un inverno duro", sottolineando che l'elemento stagionale "è contro di noi". "Andiamo incontro - ha spiegato - a stagioni come il tardo autunno e l'inverno che avvantaggiano i virus respiratori, incluso probabilmente quello del Covid oltre a quelli delle influenze" generiche. Uno scenario destinato a rappresentare "un problema collettivo nei prossimi sei mesi, sebbene non a tempo indefinito", ha proseguito indicando l'andamento della situazione in Francia e Spagna come un segnale preoccupante.

Whitty ha infine ricordato come "i tassi di mortalità da Covid-19 siano notevolmente maggiori rispetto a quelli dell'influenza stagionale, che uccide in media 7000 persone (nel Regno), 20.000 negli anni peggiori"; e che il coronavirus si è già dimostrato "più virulento di qualsiasi influenza". In Belgio continuano ad aumentare i casi quotidiani e il dato preoccupa il governo. Una media di 1.196,1 persone al giorno sono risultate positive al nuovo coronavirus (Covid-19) nel paese durante la scorsa settimana, secondo gli ultimi dati di Sciensano. Il trend di nuove infezioni al giorno è aumentato del 62% nei 7 giorni dall'11 al 17 settembre, un leggero rallentamento della recente tendenza al rialzo.

Dall'inizio della pandemia, sono stati effettuati un totale di circa 2,9 milioni di test. Il numero totale di casi confermati in Belgio dall'inizio della pandemia è 102.295. Il totale riflette tutte le persone in Belgio che sono state infettate e include casi attivi confermati e pazienti che da allora si sono ripresi o sono morti per le conseguenze del virus. Il numero totale di morti in Belgio dall'inizio della pandemia è attualmente 9.948, mentre il numero di riproduzione (Rt) del Belgio è attualmente di 1,30, secondo i dati di Sciensano. Ciò significa che, in tutto il paese, una persona infetta in media infetta più di un'altra persona e che l'epidemia è in aumento.

Anche Monaco di Baviera stringe la morsa delle regole anti-Covid. Alla luce dell'aumento dei contagi nel capoluogo del Land del sud della Germania - nel weekend scorso ha superato la soglia limite, registrando 55,6 nuovi casi per 100 mila abitanti in 7 giorni - l'amministrazione ha annunciato le nuove misure, in vigore da giovedì prossimo. L'uso della mascherina obbligatorio anche all'aperto, in alcuni luoghi del centro storico, e severe limitazioni al contatto (non potranno incontrarsi più di 5 persone).Molto seria la situazione in Spagna. Riprese le restrizioni e i lockdown in molte parti del paese. A circa 850.000 persone a Madrid.

Le restrizioni alla libertà di movimento sono entrate in vigore da ieri in alcune parti della capitale spagnola, con le persone colpite che possono lasciare i loro quartieri solo per i beni di prima necessità come andare a lavorare, andare dal medico o portare i figli a scuola. Quelli nelle aree colpite rappresentano il 13 per cento della popolazione di Madrid, ha detto il governo locale. Il numero totale di casi nel paese è aumentato di oltre 14.000 la scorsa settimana con la Spagna che ha assistito alla più grande epidemia in Europa nelle ultime settimane. Le restrizioni sono in zone con più di 1.000 infezioni ogni 100.000 abitanti e saranno in vigore per almeno due settimane, ha detto il governo.

E sempre nel tentativo di contenere la diffusione del virus, Madrid chiuderà parchi e giardini in alcune aree e mentre negozi e ristoranti rimarranno aperti, la capacità sarà limitata. Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez ha affermato che le restrizioni non si estenderanno al ritorno del grave blocco a livello nazionale che è stato visto a marzo. L’Europa cerca nuove soluzioni per contenere la pandemia ma le restrizioni e le chiusure a macchia d’olio sembrano l’unica maniera ad oggi di frenare la diffusione del virus.