L’emergenza Covid, ospedali di nuovo pieni. A Roma non c’è posto al Policlinico. Scarseggiano gli infermieri. Lo Spallanzani occupa l’area speciale. E scatta un ordine, vale per tutta Italia: "Ricoverate meno". In Campania e in Liguria i reparti possono garantire non più di dieci giorni di autonomia. Mentre si alleggerisce la pressione sulla Lombardia. Sorvegliate speciali diventano Lazio, Liguria, Sardegna, Campania. Dove si registra il maggiore numero di positivi in Italia, 286. In crescita anche i ricoveri, compresi quelli in terapia intensiva. Crescono preoccupazioni e timori. In Campania il virus accelera e costringe ad attrezzarsi alla fase C. Il terzo e ultimo stadio del piano approvato a giugno, quando la regione campana viaggiava verso contagi zero. I 553 posti dei reparti Covid della fase B dovrebbero diventare 1.000 entro metà ottobre.

"I numeri inducono preoccupazione", conferma il manager dell’ospedale Cotugno di Napoli, Maurizio Di Mauro. Ma il vero problema è che se il trend rimane quello di quasi 300 contagi al giorno, la saturazione è vicina. Le statistiche dell’ospedale Cardarelli, il nosocomio più grande del Mezzogiorno, sono particolarmente significative. Quattro posti in terapia intensiva occupati sui sei disponibili; 35 posti Covid occupati su 41. In Campania il virus corre in maniera maledettamente veloce. A luglio i contagi andavano da cinque a ventuno, ora è un disastro. I motivi, le spiegazioni? Pare siano tre: le feste, i turisti, i quartieri affollati. Spesso in cinquanta metri quadri vivono sei e più persone. In condizioni che non permettono di garantire il distanziamento fisico. Impossibile, eventualmente, realizzare l’isolamento domiciliare prescritto. La movida è schizzata fuori controllo. Vincenzo De Luca, governatore rieletto della Regione Campania, detta disposizioni draconiane e minaccia nuovi lockdown in città e in provincia. Zone rosse potenziali. Al Vomero, per dirne una, si celebrano per strada compleanni con coppe di champagne che passano di bocca in bocca.

A Roma è possibile raccogliere il segno tangibile della recrudescenza violenta del virus. La riapertura dell’ex bunker anti Qaeda allo Spallanzani, poi destinato ad ala Covid, nel pieno dell’epidemia. Roma si sta preparando alla seconda ondata, sebbene ancora "non inevitabile" a giudizio del direttore sanitario dell’ospedale Spallanzani, Francesco Vada. Roma e dintorni registravano mercoledì la presenza di 674 ricoverati in posti letto ordinari e 45 in terapia intensiva. Trentaquattro casi più del giorno prima, quattro di più in terapia intensiva, e tre decessi su oltre 9.000 tamponi effettuati. L’unità di crisi del Lazio si è vista costretta a varare un documento che prevede il ritorno a quota 1.127 posti letto in tutta la Regione. Il trenta per cento in più rispetto agli 850 tenuti attivi durante l’estate. Vengono quindi riaperti i reparti al Sant’Andrea, al Bambin Gesù Polidoro e all’Israelitico. E ovviamente nei tre hub romani, Spallanzani, Gemelli, Umberto I. Gli ospedali coinvolti sono complessivamente quattordici. E l’obiettivo è di avere la disponibilità di 500 posti nelle Rsa a fine ottobre.

Ma i problemi non finiscono qui. Dal Nord al Sud preoccupano le terapie intensive. Quasi tutte le Regioni hanno aumentato i posti letto in questi reparti. La Liguria ha adottato una politica cosiddetta "a fisarmonica": i posti scelti predisposti o diminuiti a seconda delle necessità. Mancano però anestesisti e rianimatori. Almeno 5.000 in tutta Italia. "Dovesse arrivare una seconda ondata, andremmo incontro a una dèbacle", dice con logica preoccupazione Maria Luisa Pollarollo, medico, presidente del sindacato di categoria Aaroi-Emac. In Liguria è satura anche la terapia intensiva di La Spezia. E con l’ampia carenza di anestesisti e rianimatori, se una seconda ondata dovesse verificarsi davvero, la partita con il Covid di ritorno "diventerebbe impari". Mentre in Italia montano discussioni, polemiche, scontri, prese di posizione, richieste e pretese, intorno alla positività dei quattordici calciatori del Genoa, riscontrata al ritorno della trasferta della squadra a Napoli.

Rinviare le partite interessate nel week-end (Genoa-Torino e Juve-Napoli) o addirittura sospendere il campionato di serie A per una o due settimane? La Lega Calcio ha rinviato il match di Marassi e approvato un regolamento che consente di chiedere il rinvio della gara a una squadra con almeno dieci positivi per una sola volta, poi sarà 0-3 a tavolino. E sono mugugni, veleni, sospetti. Campania, Lazio e Liguria in difficoltà, non affrancate da brutti pensieri e preoccupazioni diffuse; la Toscana al centro dell’ennesimo scandalo delle mascherine. In questo caso quelle false Importate dalla Cina da una ditta, il gruppo Cisa di Lucca, e distribuite negli ospedali toscani. Sessantaquattromila pezzi di false Ffp2 sequestrati dalla Guardia di Finanza. Valore di mercato 265mila euro. Truffata la Regione Toscana.

Franco Esposito