Gente d'Italia

Il contrappasso

Cosa hanno in comune i capi di Stato Trump, Bolsonaro, Johnson, Lukashenko? Facile: la positività a un virus di cui hanno fino all’ultimo sottostimato la pericolosità. Oscillanti tra riduzionismo e negazionismo, Trump, Johnson, Bolsonaro Lukashenko il Covid li ha in un certo senso puniti. Covid ha punito cioè lo scetticismo del leader autoritario o aspirante tale, del capo che non deve chiedere mai e soprattutto mai indossa una poco virile mascherina protettiva. Una specie di contrappasso (un pio desiderio di giustizia, è chiaro), anche senza la fervida e un po’ sadica immaginazione del genio dantesco.

L’ultimo a essere contagiato Donald Trump, con la moglie Melania. Ora dovrà curarsi e stare fermo in isolamento: lui, la sua campagna elettorale aveva continuato a farla come nulla fosse, senza bagno di folla non si divertiva. Con il record di 200mila morti di Covid Trump ha avuto l’impudenza di darsi un bel 10 e lode per la gestione della pandemia in Usa. "Io la mascherina non la metto" diceva sostenendo che un presidente non incontra altri presidenti, re e regine con il viso mascherato.

Jair Bolsonaro, leader di una destra estrema che non fa mistero sulla sua filiazione diretta con il Brasile della dittatura dei generali, è un caso al limite del patologico: per lui il virus era una "febbriciattola". Aleksandr Lukashenko, l’ultimo dittatore d’Europa, a fine luglio risultò positivo. Quando in Bielorussia coronavirus già imperversava lui teneva aperti scuole e stadi. Secondo lui per sconfiggerlo servivano solo "sauna, vodka e molto lavoro". Lukashenko quindi, parlando col The Moscow Times, aveva detto che era "bello guardare in televisione le persone che lavorano con i trattori, senza che nessuno parli del virus. Qui, il trattore guarirà tutti. I campi guariranno tutti".

Discorso a parte per Boris Johnson, sovranista britannico per opportunismo. Ha smesso di negare, ridimensionare e sognare improbabili "immunità di gregge" fino a quando non ci stava per lasciare le penne in terapia intensiva. Ha funzionato: da allora non solo non nega più la pericolosità del virus, ma chiude i pub, multa fino ma 10mila sterline chi sgarra dalle regole, manda le guardie a controllare chi dorme con chi.

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