Nonostante le solite parole di circostanza, all’interno del MoVimento 5 Stelle la situazione è paragonabile a un vulcano in eruzione, dove bisogna capire in che direzione va la lava. L’ennesima batosta elettorale ha creato parecchi malumori all’interno della base grillina e di certo le durissime parole del ‘pasionario’ Alessandro Di Battista (appoggiato da Barbara Lezzi) sono state come benzina su un fuoco ardente e creano non pochi imbarazzi in attesa degli ‘stati generali’. L’atto accusatorio di Di Battista, per esempio sull’accordo pentastellato con i dem, non sono piaciute al presidente della Camera Roberto Fico: "Le sue posizioni – ha detto ieri intervistato da SkyTg24 – possono anche essere legittime e aprire un dibattito, ma non la penso come lui. Dopo l'accordo con il Pd il MoVimento ha fermato l'emorragia di voti. Ma al di là di questo il dibattito si può aprire, fermo restando che io ho detto tante volte che nel M5S le cose non andavano senza provocare scissioni". Per Fico l’alleanza con i dem non equivale alla "morte nera", come invece l’aveva definita Di Battista: "Siamo caduti in contraddizioni che vanno risolte, qualcuno ci ha accusato di incoerenza ma fa tutto parte di un percorso". Ma il ‘caso’ Di Battista continua a fare rumore e a gran parte del MoVimento non è piaciuto il riferimento all’Udeur: commenti di stizza sarebbero arrivati da Luigi Di Maio in primis, ma anche da Roberta Lombardi e Carlo Sibilia. Insomma, la galassia pentastellata sembra oramai divisa su tanti temi interni, come anche quello legato alla piattaforma Rousseau. Dopo l’annuncio di venerdì da parte della Casaleggio di tagliare alcuni servizi per mancanza di fondi che in teoria dovrebbero arrivare dai parlamentari (300 euro al mese), un gruppo di deputati e senatori ha messo in piedi una raccolta firme affinché la piattaforma torni di proprietà del MoVimento: in pratica la Casaleggio Associati dovrebbe fornire solo servizi. Su questo argomento ha parlato lo stesso Fico: "Per ora c'è Rousseau e si fanno le cose su Rousseau. La piattaforma è quella in cui il M5S si è internamente organizzato in questi anni, con una sperimentazione molto ampia e all'avanguardia. E quindi non mi focalizzerei sulla piattaforma, ma sul dibattito interno e sull'organizzazione generale del Movimento. È di quello che si deve discutere". Ma un nuovo pesante j’accuse è arrivato da Max Bugani, ex socio e consigliere comunale grillino a Bologna: "Anche sulla Costa Concordia – ha detto al quotidiano ‘La repubblica’ - c'era il personale che tranquillizzava, che diceva che non c’era pericolo. Ma mentre la nave, sfondata, imbarcava acqua, Schettino e la sua ciurma pensavano a mettersi in salvo". Ecco, per lui, cosa sta succedendo all’interno del MoVimento: "Ci sono persone che stanno cercando di mettersi in salvo fregandosene della nave che affonda. I movimenti sono sotto gli occhi di tutti. Alcuni stanno cercando di garantirsi un futuro anche se il Movimento dovesse scomparire, mi riferisco soprattutto a cambi di posizione palesi, fatti per attirarsi le simpatie di alcuni poteri del nostro Paese".