Di chi è il simbolo? Di chi è il dominio? Chi è autorizzato a scrivere sul Blog delle Stelle e chi no? Non si deciderà sul pianeta "Gaia" ma in "Un giorno in pretura". Il sogno palingenetico di Gianroberto Casaleggio è diventato una commedia all’italiana. La profezia del guru che ha inventato il Movimento 5 Stelle si infrange sul ritorno al partitismo più arcaico e sulle "liti tra comari nel ballatoio" (cit. antica Dc), lo si diceva per Formica e Andreatta che avevano però il loro livello. Nel Movimento 5 Stelle, adesso, perfino internet, che doveva essere il mezzo rivoluzionario per eccellenza, viene ridotto a beghe tra notabili. "È mio o è tuo?". Concetti ben lontani dalla democrazia diretta, auspicata dal fondatore M5s.

Nel 2008 Gianroberto Casaleggio in un video dal titolo: "Gaia: The future of politics", profetizzava un nuovo ordine mondiale, che dovrebbe avverarsi il 14 agosto 2054, quando dovrebbero esserci le prime elezioni via internet per proclamare "Gaia, il governo mondiale in cui partiti, religioni e ideologie spariscono". Il video ricorda anche che nel 2007 in Italia c’è stato il V-Day "il più grande evento politico organizzato via internet e coordinato attraverso il blog del famoso comico italiano Beppe Grillo". Ai tempi di queste immagini postate dal co-fondatore, il blog di Beppe Grillo veniva gestito dalla Casaleggio associati e lo è stato per tredici anni. Nel 2016 muore Gianroberto, e due anni dopo avviene la prima separazione dei beni. Il blog di Beppe Grillo, che ha lanciato il Movimento nell’etere fino a farlo arrivare in Parlamento e poi al governo, divorzia dalla Casaleggio associati e viene gestito autonomamente. Decisione maturata a causa di problemi con Casaleggio junior, viene raccontato, i due non sono mai andati troppo d’accordo, come dimostrano anche i fatti degli ultimi mesi. Il rapporto tra Grillo e Casaleggio padre era un’altra cosa.

Si dà vita così al Blog delle Stelle, il dominio è dell’associazione Rousseau, di cui Casaleggio junior è presidente: "Fondiamo questa associazione nel ricordo di mio padre e per realizzare il suo sogno di democrazia diretta", diceva nel giorno della nascita. Adesso, è qui, sul Blog delle Stelle, che si sta consumando la frammentazione di un partito di governo. Ieri Davide Casaleggio ha pubblicato un post, nel giorno dell’undicesimo anniversario, per dire che se M5s diventerà partito, cosa che nei fatti è già avvenuta, non avrà l’appoggio dell’associazione Rousseau. Il figlio del co-fondatore viene diffidato. Il comitato di Garanzia interviene dicendo che "il Blog delle Stelle è il canale ufficiale del Movimento 5 stelle e Davide Casaleggio non ricopre alcuna carica nel Movimento 5 Stelle. Il fatto che il Blog delle Stelle sia gestito dall’associazione Rousseau non autorizza il suo presidente a utilizzarla per veicolare suoi messaggi personali non condivisi con gli organi del Movimento 5 Stelle". Ed ecco che subentrano i problemi legali.

L’Associazione Rousseau pubblica una nota per dire che "il Blog delle Stelle (come riporta anche la privacy policy del blog) è il blog ufficiale sia del MoVimento 5 Stelle che dell’Associazione Rousseau. Pertanto Davide Casaleggio, in quanto presidente dell’Associazione Rousseau, è pienamente titolato a pubblicare i suoi articoli sul blog". A questo punto l’associazione Rousseau di cui fanno parte tutti i parlamentari non si capisce più a nome di chi parli. Alessandro Di Battista che fa asse con il figlio del co-fondatore minaccia la scissione, di "prendere altre strade" se M5s diventerà partito. Beppe Grillo possiede il simbolo M5s ma lo ha affidato all’associazione Rousseau, a cui molti parlamentari non versano ormai da mesi il contributo di 300 euro, impegno che era stato preso nei vari documenti firmati prima della candidatura. Ma in fondo le vari regole sono cadute come birilli. Prima fra tutte "mai alleanze con i partiti tradizionali".

È proprio in quel V-Day di Bologna che i grillini gridavano il loro vaffa ai politici con l’obiettivo di entrare in Parlamento per aprirlo "come una scatoletta di tonno". Alla fine la scatoletta è rimasta chiusa e il Movimento 5 Stelle, pur di andare al governo, si è alleato prima con la Lega e poi con il Pd e Italia Viva, il partito di Matteo Renzi definito da Beppe Grillo "l’ebetino di Firenze". Bisogna rimanere distanti dalla politica mantenendo il limite dei due mandati, ora si è a caccia di escamotage per derogare. Sempre secondo Gianroberto Casaleggio nel 2040 vincerà la democrazia della rete, "ogni uomo può diventare presidente e controllare le azioni del governo attraverso la rete". Per adesso chi lo desidera può leggere in rete, sul blog e sulle varie piattaforme grilline, gli scambi al vetriolo tra i 5Stelle, minacce di scissione e diffide, il prossimo passo saranno le carte bollate e il sogno di Casaleggio della democrazia diretta è un ricordo lontano. E il presente è una bolgia.

Gabriella Cerami