Le compagnie aeree stanno consumando nel secondo semestre di quest’anno circa 250 mila euro al minuto di cassa e di questo passo — senza ulteriori misure di supporto da parte dei governi — hanno in media altri cinque mesi di vita, buona parte anche meno.

È quanto emerge dalle stime che la Iata, la principale associazione internazionale dei vettori, ha fornito in una conference call con la stampa. "Ci sono 30-40 aviolinee già fallite queste settimane o entrate in amministrazione controllata", calcola Brian Pearce, il capo economista della Iata. Se nel secondo quadrimestre (aprile-giugno) di quest’anno i vettori hanno bruciato 17 miliardi di dollari al mese (circa 14,5 miliardi di euro al cambio di questi giorni, quindi 330 mila euro al minuto), nel secondo semestre del 2020 il capo economista della Iata stima che la liquidità si ridurrà di 13 miliardi di dollari al mese, cioè 11 miliardi di euro, quindi poco meno di 250 mila euro al giorno.

Per ora il sistema "regge" grazie ai 161,9 miliardi di dollari (137 miliardi di euro, ndr) di sostegno finanziario da parte dei governi, "ma il programma di supporto ai salari terminerà quasi tutto a inizio 2021", sottolinea Pearce, costringendo i vettori a procedere subito dopo con i licenziamenti. Per questo Alexandre de Juniac, numero uno della Iata, invita gli Stati a non far venire meno il loro contributo per non vedere decimate le compagnie aeree, con evidenti conseguenze sull’economia globale.