Vogliono riscrivere la storia, ma come pare a loro. Allora per chi protesta, imbratta, distrugge e vuole cancellare il Columbus Day, Cristoforo Colombo è stato soltanto un assassino, oltre 500 anni fa, non importa se non ci sono prove e la storia lo mette in dubbio. Per loro tutto il resto infatti non conta. Ma anche i media americani, quei pochi che si mantengono neutrali e si affidano a ciò che accadde in realtà, hanno voluto ricordare il motivo principali per il quale fu istituito il Columbus Day negli Stati Uniti.

Bisogna andare indietro al 1891: a quel tempo gli emigranti italiani (ma anche per parecchi anni dopo) erano trattati peggio di chiunque altro, erano la spazzatura del Nuovo Mondo, totalmente discriminati. Così il 14 marzo 1891 a New Orleans la folla fece irruzione nelle carceri della città dove erano detenuti 11 uomini, e non erano afro-americani, ma immigrati italiani, in maggior parte siciliani, accusati di omicidio, una storia controversa, con arresti eseguiti non in base a prove ma alla etnia (c'è stato anche un film 'Vendetta' con Christopher Walken).

Le cronache ingiallite del tempo raccontano che da 3.000 a 20.000 persone parteciparono al linciaggio, 11 le vittime, il più grande di sempre per numero negli USA, una delle pagine più tristi della storia americana. Quei momenti segnarono anche uno dei periodi di maggior tensione nelle relazioni tra Stati Uniti e Italia, ma per avere le scuse della città si sono dovuti attendere 128 anni, il 2019 e solo grazie all'iniziativa del sindaco LaToya Cantrell. Fatti terribili che l'anno successivo, nel 1892 portarono alla decisione dell'allora presidente Benjamin Harrison di proclamare, una tantum, il 'Columbus Day' in occasione dei 400 anni dalla scoperta dell'America.

Fu in realtà il tentativo del Governo USA di smussare i forti contrasti con l'Italia e di placare l'ira della comunità italiana negli Stati Uniti. E così da quel momento Cristoforo Colombo divenne il simbolo degli italo-americani (poi grazie ad Angelo Noce riconosciuto nel 1934 come festa federale) un modello con cui identificarsi e affermare la loro determinazione ad avere successo negli Stati Uniti nonostante fossero discriminati, nonostante le enormi difficoltà i sacrifici inenarrabili. E ci sono riusciti, una generazione dopo l'altra, raggiungendo le cime più alte, in ogni campo. Ma oggi incessanti arrivano gli attacchi radicali che non si preoccupano della storia fatta di privazioni, offese, decenni di discriminazioni e di quel linciaggio che è lì a dimostrare che cosa hanno dovuto passare i nostri emigranti.

Ma oggi via le statue, i monumenti, i Columbus Day in decine di città, contee, stati degli USA, spazio solo per l'Indigenous Peoples Day. È la cultura dell'annullamento, come ha sottolineato perfettamente Arthur Herman, storico e giornalista, nel suo contributo pubblicato su 'Forbes'. "Dobbiamo rinnovare la nostra comprensione - scrive Herman - per il vero significato del Columbus Day, per coloro che hanno innalzato la prima statua dell'esploratore italiano a Columbus Circle a New York. Nessuno deve esonerare Colombo e i suoi padroni spagnoli per il danno inflitto ai nativi americani oltre cinquecento anni fa. Dobbiamo essere sicuri di alzarci in piedi e salutare una delle più importanti e laboriose comunità di emigranti in America, la cui storia è davvero quella dell'America come nazione di immigrati. In risposta alla discriminazione, all'oblio, gli italo-americani fecero di Cristoforo Colombo il punto focale della loro spinta per l'inclusione nella più ampia società americana".

Arthur Herman racconta come i primi emigranti venissero chiamati 'wop', termine dispregiativo che stava a significare 'without papers', senza documenti, come lavorassero instancabilmente nelle fabbriche americane, nelle miniere, i lavori più faticosi e degradanti. Gli italiani hanno trasformato l'industria dell'abbigliamento e creato tante piccole imprese mentre scalavano continuamente la scala sociale del successo, la politica da Fiorello LaGuardia a Rudy Giuliani, la finanza con Amedeo Giannini, fondatore della Bank of America, lo sport da Joe DiMaggio a Rocky Graziano: "Accettati - continua Herman - come parte del panorama culturale americano proprio come spaghetti, pizza e cappuccino che divennero parte fondamentale della nostra dieta. Ecco perchè tutti noi dobbiamo considerare la statua di Colombo e il Columbus Day come doni nazionali, piuttosto che come vergogne".

di ROBERTO ZANNI