Il governo esulta perché ha superato senza patemi d’animo lo scoglio dello scostamento di bilancio. Lo scostamento di bilancio aveva bisogno - per essere approvato - della maggioranza assoluta: 161 voti. Ne ha ottenuti 165. Un buon successo per Giuseppe Conte che ieri é andato a Bruxelles dove si discuteva del Recovery Fund. La maggioranza è entusiasta perché uno dopo l’altro i problemi sono stati affrontati e risolti. Questo significa che fino alla fine della legislatura, i giallorossi navigheranno in acque tranquille? Chi è troppo ottimista dimentica i guai della pandemia che anche ieri si è superata: 8.804 casi con 83 morti. Un record anche rispetto ai numeri di quando si era in pieno lockdown. C’è il rischio che passeremo un Natale senza invitati per il cenone. Qualcuno lo adombra, persino il professor Andrea Crisanti, virologo dell’Università di Padova, dice senza peli sulla lingua: "Credo sia nell’ordine delle cose se la situazione non cambierà". E aggiunge: "Meglio chiudere ora per evitare il peggio". Quando al premier riferiscono le parole dello scienziato, risponde con tranquillità: "Dipenderà dagli italiani se questa brutta ipotesi si avvererà". Sarebbe come dire: è colpa vostra se non obbedite. Allora le responsabilità sono tutte sulle nostre spalle? Il Governo non ne ha? Chi doveva decidere ha sempre deciso bene e in fretta? Assolutamente no. Sono trascorsi sette mesi da quella terribile primavera scorsa quando il virus ci aggredì senza che nessuno ne avesse la minima conoscenza. La gente rispose all’appello dell’esecutivo dando prova di grande serietà. Rimanendo chiusa in casa per un lungo periodo e sopportando una crisi economica. Per cui molte famiglie non sapevano più come mettere insieme il pranzo con la cena. La malattia ci colse di sorpresa. Forze politiche e scienziati si adoperarono per il meglio tanto è vero che nel mondo, scosso dal Covid, l’Italia era portata come un esempio. Ora siamo in autunno, non si può più parlare di sconcerto, di stupore. Al contrario non ci si è preparati ad affrontare la probabile seconda ondata. Scarseggiano i tamponi, file di undici chilometri per ottenerne uno, i vaccini antiinfluenzali non si trovano. Eppure si era detto che era pericoloso non sottoporsi a questa terapia perché i due virus avrebbero potuto essere più pericolosi se avessero "agito" assieme. Invece, il Paese (e non per colpa di chi lo abita) si è fatto trovare impreparato e ora che si teme un Natale diverso, senza l’amabilità della famiglia si ritiene che se questo avverrà sarà tutta colpa nostra? La speranza è che il premier non volesse dire quel che ha detto ai giornalisti. Altrimenti la gente si stupirebbe, rimarrebbe con l’amaro in bocca e forse non sarebbe più pronta ad una pronta ubbidienza senza batter ciglio. Perché addossare a noi ogni responsabilità? Se i problemi della scuola sono ancora in alto mare. Se il trasporto pubblico non funziona come dovrebbe e gli utenti sono costretti a viaggiare stretti come le sardine? Se il distanziamento non si può osservare? Insomma, invece di litigare e di trovare ogni giorno mille cavilli per dividersi tra maggioranza e opposizione, ma anche fra amici, si mettano tutti attorno ad un tavolo. E insieme senza parole fuori luogo si lavori per togliere la paura a milioni di italiani e per far trascorrere loro un Natale felice e spensierato.

BRUNO TUCCI