Caro presidente Conte, alla tua conferenza stampa di domenica sera, rispondendo a una domanda sul Mes di Giulio Gambino, direttore dell’agenzia TPI, hai detto, purtroppo, forse perché mal consigliato o perché colto in contropiede su una materia che non domini appieno, come la finanza (nessuno è perfetto), molte cose inesatte e alcune manifestamente sbagliate. Mi permetto di riassumerti, con simpatia, la questione:

1. Il "nuovo Mes" (Enhanced Conditions Credit Line (ECCL)) è conveniente: è infatti un prestito ad interesse oggi pari a zero, o addirittura sotto zero per determinate maturity, mentre l’emissione di BTP di durata analoga costa certamente molto di più in termini di interessi passivi;

2. Non ha particolari condizionalità se non quella di utilizzare le risorse per spese sanitarie dirette e indirette;

3. I 36-37 miliardi erano disponibili già dall’estate per realizzare i relativi investimenti in funzione della paventata seconda ondata della pandemia che si sta manifestando (investimenti che, purtroppo, non sono stati ancora fatti);

4. Il MES avrebbe finanziato e finanzierebbe il bilancio sanitario delle Regioni oltre che dell’intero sistema scolastico, a partire dall’adeguamento dei servizi di trasporto;

5. Le risorse così investite avrebbero rafforzato e rafforzerebbero il Servizio Sanitario Nazionale (come ben sai, ancora strutturalmente carente soprattutto al Sud). Inoltre, non è vero che i mercati finanziari stigmatizzerebbero in negativo l’Italia: è vero il contrario, in quanto vedrebbero nel sì al MES la volontà di rafforzare appunto il SSN, come richiesto dall’Europa.

Non è questo solo un mio pensiero. Più volte, e in maniera palese, tutti i più alti funzionari del MES (il presidente Klaus Regling e il direttore Nicola Giammarioli) e gli investitori internazionali, a partire dai top manager di Goldman Sachs (Alain Durré), hanno dichiarato apertamente che uno Stato che accede ai fondi del "nuovo MES" beneficerebbe di un effetto reputazione positivo, in quanto segnalerebbe che è disposto ad utilizzare virtuosamente i fondi messi a disposizione. Un effetto stigma al contrario.

Detto questo, e sempre sorridendo, ti dico di lasciare queste argomentazioni al buon Claudio Borghi. Ti ricordo che tu sei il presidente del Consiglio italiano. E ancora. Non è vero che nessuno ha chiesto il MES. È vero che molti paesi dell’eurozona, avendo rendimenti medi più bassi di quelli del Mes, non l’hanno richiesto. Purtroppo non è il caso dell’Italia. Inoltre, i 4 miliardi che hai messo nel documento programmatico di bilancio per la sanità, sono deficit e quindi debito, esattamente come il Mes, solo che costano di più e certamente non bastano.

E arriveranno soltanto l’anno prossimo, come arriveranno l’anno prossimo, in autunno, le risorse del Recovery, sempre ammesso (e non affatto concesso) che i leader europei davvero si accordino; mentre i 36-37 miliardi del Mes potevano essere spesi, come ti ho già detto, in tutto o in parte, fin dall’estate di quest’anno per finanziare il ‘Piano Speranza’ sulla sanità. Ci sono almeno 6 mesi di differenza. E converrai con me che in una situazione come l’attuale, sei mesi di ritardo sono una tragica responsabilità.

Infine, se con le tue motivazioni hai escluso l’utilizzo finora del Mes, perché poi hai lasciato una ambigua porta aperta per il futuro? Perché le tue affermazioni dell’altro giorno da Capri: "Noi lavoriamo sul fabbisogno, sugli obiettivi e sugli investimenti che dobbiamo fare. Se mancano risorse, ovviamente ce le procuriamo. Lavoriamo sulla legge di bilancio, in più abbiamo il Recovery plan, i fondi di coesione. Abbiamo un progetto integrato con le varie risorse, se dovessero mancare risorse, io sono disposto a fare qualsiasi cosa. Non ne faccio una questione ideologica, non c’è posizione ideologica che tenga. Se c’è bisogno di salvare la comunità, lo faremo"?. Appunto.

E con un documento programmatico di bilancio ridotto all’osso con un deficit di 23 miliardi, con l’aggiunta di altri 16 (che non ci sono), perché riferiti al Next Generation EU (che non c’è), ti pare di navigare nell’oro? Caro presidente Conte, il Mes o è conveniente, o non lo è. Perché dovrebbe esserlo nei prossimi mesi quando non lo è stato fino ad oggi? I giochi, quantitativi e di calendario, sono fatti e non c’è più altro tempo da perdere. Avresti, invece, potuto dire che sul Mes il partito di maggioranza relativa, il M5s, che appoggia il tuo Governo, non é d’accordo, mentre il Partito democratico la pensa in maniera diametralmente opposta e che quindi il tuo Governo non può chiedere il Mes perché non hai la maggioranza per chiederlo.

Sarebbe stato molto più onesto e responsabile. Mescolare malamente errate argomentazioni economico-finanziarie con assurdi pregiudizi ideologici e mero calcolo elettorale è un errore che fa male alla credibilità tua, del tuo Governo e della tua maggioranza. Meglio dire la verità. Per te, per il tuo Governo e per il Paese.

RENATO BRUNETTA