E' arrivato anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, alla 'cena di gala' organizzata all'alba, ieri mattina alle 5, dall'Osteria Plip di Mestre, come risposta e provocazione alle norme del Dpcm che impongono la chiusura dei ristoranti alle 18.

"Vogliamo testimoniare - ha sottolineato il primo cittadino Luigi Brugnaro - la forza di questi pubblici esercizi che a tutti i costi vogliono tenere aperto e anche la scorrettezza con cui vengono fatte queste manovre. Non ci sono solo i bar e i ristoranti, ma anche i teatri, i cinema, le palestre, le piscine. Tutte persone che si sono comportate onestamente, hanno fatto investimenti per la distanza. Non ci risultano contagi, e comunque sia noi dobbiamo continuare a vivere".

"Sarebbe opportuno che queste norme venissero fatte ascoltando anche i sindaci e le categorie economiche, si otterrebbe un rapporto di fiducia con il governo che in questo momento si è incrinato: l'epidemia e l'economia possono convivere non mettendo in ginocchio l'economia e le persone. Spero che tornino indietro su questo provvedimento, si faccia retromarcia, perché non si può governare così un paese avanzato", ha concluso Brugnaro. Alla 'cena' all'alba hanno preso parte una sessantina di avventori. E da oggi il ristorante di Mestre ha cambiato la propria denominazione, da osteria a trattoria cambiando gli orari di apertura: ora sarà aperto dalle ore 11 alle 18.

Il gestore del locale David Marchiori ha spiegato così la sua provocazione: "Con questa iniziativa vogliamo evidenziare il grande paradosso di questo Dpcm: i ristoranti non possono aprire la sera ma possono aprire alle 5 di mattina, questo è abbastanza marchiano ed evidente". E poi continua: "C'è la questione che per mesi abbiamo ottemperato alle indicazioni del governo sulle misure di prevenzione da contagio del Covid 19, improvvisamente queste indicazioni non sono più valide, oppure sono valide solo a pranzo quando la gente è a casa".

E ancora, sottolinea Marchiori, "un'iniziativa sorprendentemente partecipata, ciò significa che questo tema coinvolge non solo un settore, non è fattore di mero corporativismo, ma è una vicenda che coinvolge la società, perché laddove c'è un esercizio con una luce accesa, c'è presidio sociale, c'è controllo del territorio, quando invece le insegne vengono spente, alle sei di sera poi, può succedere di tutto, e questo la gente lo sa. Non è quindi solo un problema imprenditoriale, pur importante, ma è anche un problema di presidio sociale, mancando questo la comunità si sfalda", conclude.