In che modo i giornali stranieri hanno raccontato dall'ottocento a oggi l'emigrazione italiana? Il nuovo Extra, il libro-rivista del settimanale Internazionale, è una raccolta di commenti, reportage, analisi e cronache della stampa dei principali giornali dei paesi di destinazione – Stati Uniti, Argentina, Brasile, Australia, Canada, Venezuela, Francia, Svizzera, Germania, Belgio e Regno Unito. 

Dalla fine dell'ottocento fino alla prima decade del novecento, fra le due guerre, dalla fine della Seconda Guerra Mondiale agli inizi degli anni '70, fino ad oggi: 4 grandi stagioni migratorie lunghe 150 anni di storia che hanno visto 20 milioni di italiani spostarsi verso l'Europa, l'America e l'Australia "in cerca di fortuna", di un lavoro, di un posto da chiamare casa dove far crescere i propri figli.

Cronache di integrazione non sempre facile, non sempre scontata: nel volume i resoconti terribili che arrivavano dalla Little Italy di Chicago di fine '800, gli articoli dedicati all'opinione pubblica americana che a inizio '900 urlava all'invasione riferendosi ai nostri connazionali immigrati. Storie di lavoratori in cerca di dignità, che invece erano sfruttati e sottopagati, come raccontano gli articoli dedicati all'accordo tra Italia e Belgio del '46 che vedeva il nostro paese cedere manodopera in cambio di combustibile, senza nessun accertamento sulle condizioni degli italiani impiegati in miniera o quelli sul tragico incendio nel 1956 nella miniera di Marcinelle, dove persero la vita 136 minatori provenienti dall'Italia. "Questo volume, però, non è un repertorio delle discriminazioni subite – racconta Andrea Pipino che insieme a Daniele Cassandro cura il volume – perché se è vero che la sua lettura conferma che le grandi migrazioni portano con sé tensioni e conflitti, è altrettanto evidente che, se osservato con attenzione, lo spettro delle opinioni e dei punti di vista sul fenomeno migratorio è sempre stato molto ampio".

E l'ampiezza del fenomeno è testimoniata anche dai pezzi recenti sulle grandi capacità imprenditoriali degli italiani in Francia che convivono con quelli dedicati alle difficoltà di inserimento dei bambini italo-tedeschi nelle scuole in Germania che, a fronte di genitori ben inseriti, scontano una bassa conoscenza della lingua e dinamiche di istituti non troppo inclusivi. O ancora il reportage da Tower Hamlets, destinazione scelta da una nuova generazione di migranti: cittadini italiani originari del Bangladesh che provano a costruirsi una nuova vita in Inghilterra. L'immigrazione italiana all'estero è un fenomeno complesso che non si è ancora interrotto e che ha contribuito a costruire la nostra identità collettiva "perché – come dice ancora il curatore – interrogarsi su cosa sono stati per una comunità gli arrivi di decine di migliaia di emigrati, e sugli esiti della loro integrazione, vuol dire interrogarsi su sé stessi".

"In cerca di fortuna" è distribuito in edicola e libreria ed è arricchito di un portfolio sugli italoamericani di New York e una graphic novel di Hervé Baruléa, in arte Baru, inedita in Italia e dedicata al massacro di Aigues-Mortes, in Francia, del 1893.