Gente d'Italia

I fan di Trump in piazza, ma lui evoca la sconfitta

Se Donald Trump ha perso le elezioni, una possibilità che ha evocato per la prima volta nel suo briefing sulla pandemia, non sembra però aver perso il sostegno dei suoi fan, che sabato hanno invaso una capitale blindata dalla polizia per manifestare contro il “furto delle elezioni”.

​ Non “oltre un milione”, come ha twittato la sua portavoce Kayleigh McEnany. Ma sicuramente alcune centinaia di migliaia di supporter entusiasti, in gran parte senza mascherina, con anche gruppi di destra, che hanno marciato lungo Pennsylvania Avenue, regalando una prova di forza al presidente. Non esente da tensione, per il rischio di scontri con le contromanifestazioni delle organizzazioni antifasciste e antirazziste.​

“Questa amministrazione non farà alcun lockdown”, aveva ribadito venerdì Trump, contemplando poi per la prima volta la possibilità di una sconfitta: “ma chissà quale amministrazione ci sarà, penso che il tempo ce lo dirà’”. Ma il presidente per ora non ha intenzione di rinunciare alla sua battaglia legale sul voto, nonostante i crescenti rovesci legali, dal Michigan alla Pennsylvania.​

Ha bisogno di tenere galvanizzata la sua base, anche per evitare che una sconfitta ai ballottaggi in Georgia a inizio gennaio consegni il Senato ai democratici spianando la strada all’agenda di Joe Biden.

Per questo, lasciando la Casa Bianca per andare a giocare a golf, si è concesso un bagno di folla a bordo della limousine presidenziale blindata, come aveva fatto quando era ricoverato per il Covid al Walter Reed. “The Donald” ha salutato sorridente dai finestrini i suoi sostenitori, andati letteralmente in delirio al suo passaggio, con bandiere, striscioni, ovazioni e cori come “altri quattro anni”, “Usa, Usa”, “Vogliamo Trump”. Alcuni si sono addirittura arrampicati sugli edifici del Freedom Plaza per vedere meglio il passaggio del corteo presidenziale.​

Tra gli slogan ‘Trump 2020: No more bullshit’, ‘All aboard the Trump train!’, ‘Trump 2020: Pro life, pro God, pro gun’. Il presidente aveva aumentato l’attesa, e forse anche la partecipazione, lasciando intendere su Twitter che si sarebbe fatto vedere. Le manifestazioni, organizzate da vari gruppi come “Women for Trump”, a “Million Maga March” e “Stop the Steal”, sono state promosse anche da attivisti di destra, cospirazionisti e nazionalisti bianchi.

Tra loro Jack Posobiec, che nel 2016 lanciò la teoria del Pizzagate contro Hillary Clinton, il suprematista Nicholas Fuentes, che marciò nel corteo di Charlottesville, Enrique Tarrio, capo dei Proud Boys, il gruppo estremista presente con alcuni membri che indossavano elmetti e giubbotti antiproiettili. “Stand Back, Stand By”, era scritto sulle loro t-shirt, un riferimento all’invito a tenersi pronti rivolto loro dal presidente in uno dei dibattiti tv con Biden.​

Finora le dimostrazioni hanno registrato solo qualche episodio isolato di scintille verbali tra fazioni contrapposte. Ma potrebbe essere la prova generale per una prova di forza più ampia, che rischierebbe di dividere ulteriormente il Paese. Intanto Joe Biden continua a lavorare col suo transition team alla squadra di governo e non esclude di poter far leva su alcuni senatori repubblicani moderati per poter far avanzare la propria agenda. Sabato si è preso una piccola pausa e, mentre Trump andava a giocare a golf, si è concesso una biciclettata con la moglie Jill nel parco vicino alla sua casa al mare in Delaware. Con la mascherina e gli agenti del Secret service che lo seguivano anche loro su due ruote.​

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