La pandemia non è finita, si sa, sebbene in Belgio i contagi siano in discesa nelle ultime settimane. L’Europarlamento però continua a riunirsi da remoto, per il lavoro delle commissioni e anche per la plenaria della prossima settimana. Ma da lunedì prossimo riapre l’ufficio registri dell’Eurocamera e gli eurodeputati potranno tornare a percepire la diaria, 323 euro al giorno che si sommano allo stipendio.

 

Oltre tre settimane fa, il presidente dell’Europarlamento David Sassoli, d’accordo con i capigruppo, aveva chiuso l’ufficio registri. Perché, pur senza riunioni fisiche, succedeva che molti parlamentari – anche 200 al giorno – firmavano la loro presenza per uno scopo soltanto economico, evidentemente. Prendere la diaria, appunto.

 

Da subito è scattata la protesta.​

 

Moltissime le​ mail giunte alla presidenza​ per contestare la scelta di chiudere gli uffici registri, mail che lamentavano il danno arrecato all’istituzione parlamentare, mail che imploravano la diaria per gli affitti da pagare a Bruxelles, mail che piangevano miseria, diciamo così, mail anche furiose con la presidenza. Tra i contestatori anche il greco Ioannis Lagos, leader di ‘Alba Dorata’ eletto al Parlamento europeo, di recente condannato a 13 anni di reclusione perchè a capo di un partito definito dai giudici ‘organizzazione criminale’. Dovrebbe essere espulso dall’Eurocamera, ma il procedimento è ancora in corso.

 

La scorsa settimana la protesta è arrivata addirittura in aula, aula semideserta per i lavori da remoto, ma chi doveva contestare si è fatto sentire. Capofila il tedesco del Ppe Markus Ferber, furioso con Sassoli tanto da riuscire a interromperlo mentre tentava di dare inizio alla seduta.

 

Alla fine hanno vinto loro, i parlamentari scontenti. Complice il calo dei contagi, la presidenza ha deciso di riaprire l’ufficio registri.

 

“Nella riunione della Conferenza dei presidenti del 18 novembre 2020 – recita la lettera che annuncia la decisione presa - la maggior parte dei gruppi politici ha chiesto l’apertura del registro di presenza durante la plenaria a partire dal 23 novembre 2020. Le misure adottate congiuntamente dal Presidente, dall’Ufficio di presidenza e dal Segretario generale, che sono in linea con quelle prese dalle autorità nazionali e regionali, hanno comportato una significativa diminuzione dei nuovi casi al Parlamento a partire dalla fine di ottobre, con una costante tendenza al ribasso nelle prime settimane di novembre, il che offre attualmente nuove possibilità. Tenendo conto del recente miglioramento della situazione pandemica, comunicato dal Presidente a tutti i deputati il 18 novembre 2020 sulla base del rapporto del Servizio medico, l’Ufficio di presidenza, mediante procedura scritta il 19 novembre 2020, ha accolto la proposta della Conferenza dei presidenti di aprire il registro di presenza durante la plenaria a decorrere dal 23 novembre 2020”.

 

Il covid costringe ancora al lavoro da remoto, ma gli eurodeputati avranno la possibilità di registrarsi comunque, sebbene invitati a stare lontano dal palazzo per ragioni sanitarie. Una firma e la diaria c’è, anche se poi vai a lavorare da casa. La scelta se approfittarne o meno sta alla coscienza di ognuno.