di SANDRA ECHENIQUE

Norwich non è molto grande. Si trova nel Connecticut, 40.000 abitanti, è conosciuta come 'The Rose of New England', un nickname che risale all'800 quando Henry Ward Beecher (1813-1887), pastore, riformista, noto per il suo grande sostegno alla abolizione della schiavitù, paragonò​ le cinque colline della città ai petali di una rosa. Poco tempo dopo a Norwich, attorno al 1890, cominciarono ad arrivare i primi emigranti italiani. Una storia che oggi è ricordata dai discendenti di coloro che dall'Italia decisero​ di venire negli Stati Uniti per fermarsi nella 'Rosa del New England". Quarta, terza, seconda generazione: in questa parte del Connecticut gli italo-americani sono tanti e una piccola rappresentanza sabato scorsa si è riunita al Chelsea Parade per una cerimonia che ha avuto un significato particolare. Investita, anche Norwich, dalle proteste anti-Colombo, al monumento che ricorda gli emigranti e fino a poco tempo fa anche il navigatore genovese, è stato cambiato il nome: ora è l'Italian Heritage Monument. Le radici degli italo-americani di questa regione degli Stati Uniti affondano in buona parte dell'Italia, da Bologna alla Sicilia e la scorsa estate, quando la furia contro Colombo ha toccato i toni più violenti, statue decapitate, sradicate, deturpate i leader dei gruppi culturali italo-americani rapidamente hanno deciso per la rimozione del nome e di ciò che era relativo a Cristoforo Colombo sulla stele eretta nel 1992 in occasione dei 500 anni dalla scoperta dell'America. Così sabato è stata rivelata la 'correzione': non più Colombo, ma le due bandiere, dell'Italia e degli Stati Uniti e una dedica agli immigrati italiani che si stabilirono a Norwich. Un intervento costato tra i 7.000 e i 9.000 dollari e finanziato da donazioni private. Perchè​ su quella statua, quando fu eretta nel 1992, furono incisi i nomi delle prime 400 famiglie italiane che si fermarono a Norwich e i loro discendenti, quasi trent'anni fa, pagarono anche a testa 300 dollari per rimanere per sempre nella storia della città. Non si potevano e non si volevano giustamente cancellare quei nomi, ma Colombo sì. "Anche se - ha voluto ricordare uno dei partecipanti alla cerimonia - non era mai stato davvero un monumento per Colombo, era dedicato alla famiglia come indica l'incisione: 'Onorate i vostri genitori'...". In ogni caso, nel dubbio, meglio dare un colpo di spugna. "Oggi ridedichiamo​ il monumento ai nostri cari - ha detto nel suo discorso Art Montorsi, presidente dell'Italian American Club - non è stato mai concepito per onorare un esploratore, un politico o uno scienziato e inoltre non voleva offendere nessuno, di qualsiasi colore esso sia". Sabato i nomi dei primi 400 immigrati italiani d Norwich​ sono stati letti ad alta voce con il sottofondo di note patriottiche. Rappresentate una sessantina di famiglie, molti hanno anche voluto raccontare alcune storie che li avevano visti protagonisti, loro stessi o gli avi. "Ai nostri figli - ha sottolineato Jon Jacaruso, il nome della nonna è sulla stele - abbiamo spiegato che si tratta di onorare i sacrifici che le persone hanno fatto per migliorare le nostre vite". Paul Chinigo, avvocato, ha invece parlato della casa dove aveva vissuto con genitori, nonni e altri membri della famiglia. "E io sono stato il primo a frequentare il college". Poi le storie passate a voce da padre in figlio di tutte quelle volte che gli italiani hanno dovuto affrontare il razzismo, quando erano loro negati i diritti più fondamentali. La storia italiana d'America raccolta e sintetizzata nel monumento con la benedizione di Monsignor Anthony Rosaforte: "Siamo orgogliosi di essere americani, siamo orgogliosi delle nostre radici italiane. Che Dio benedica l'Italia, l'America e ognuno di voi".​ Ma se una parte degli italo-americani di Norwich si sono uniti per ribadire le loro origini, estromettendo Cristoforo Colombo, non sono mancati però nemmeno i critici. "È un giorno brutto e bigotto - le parole di Lori Hopkins Cavanagh la cui mamma è emigrata da Senigallia nelle Marche - il nome di Colombo è stato rimosso per paura dei Black Lives Matter, paura che distruggessero il monumento. Colombo non ha mai portato uno schiavo​ dall'Africa". Ma non solo alcuni italo-americani non si sono dimostrati d'accordo nel ribattezzare​ il monumento. "Non è positivo - ha infatti aggiunto Getch Dires, nato in Etiopia, da 17 anni negli USA, storico - la vera storia è stata rimossa per essere sostituita da un'altra rivista".