Il Napoli così così, la Roma splendida splendente. È il quadro della vigilia. Tocca a Gattuso e agli azzurri sovvertire le previsioni non troppo favorevoli al Napoli.
Gattuso dovrà organizzare la partita perfetta e gli azzurri dovranno interpretarla alla perfezione. Non sono consentiti errori, non è consentito il solito approccio morbido.
Col passaggio alla difesa a tre, la Roma ha più giocatori a centrocampo (Karsdorp, Pellegrini, Veretout che fa girare la squadra, Spinazzola un fulmine sulla corsia sinistra).

Rientra Dzeko e avrà a sostegno due dei compagni più in forma, il piccolo e sgusciante Pedro a destra, l'eccitato Mkhitaryan a sinistra.
Come si opporrà il Napoli? I rientri dei due esterni del terzetto avanzato (Lozano/Politano e Insigne) e di Zielinski, confermato trequartista, saranno determinanti per non andare in inferiorità numerica nel cuore della partita.

A centrocampo mancherà la presenza importante per fisico e personalità di Bakayoko (squalificato). Nel 4-2-3-1 napoletano, Demme con Fabian Ruiz in mezzo al campo. Avranno bisogno di molta collaborazione. Il Napoli, arretrando Zielinski, potrebbe finire col giocare col 4-3-3.

Fonseca ha registrato meglio la fase difensiva della sua squadra, ma è essenzialmente un allenatore offensivo, fissato col possesso-palla. La difesa azzurra avrà una serata molto impegnativa.

Costruendo dal basso, vietato soprattutto a Koulibaly di uscire portando palla. Servire subito il centrocampista che si propone. E mai perdere il pallone in uscita, la Roma non perdona.

Un Napoli vivace, che giochi a due tocchi, può imbarazzare la Roma. Ma attenzione a coprire bene il campo, grande attenzione nel fronteggiare la manovra offensiva romanista che parte lenta ma viene velocizzata dagli sprint di Spinazzola e dal gioco rapido di Pedro.
Torna centravanti Mertens. Nel finale della partita contro il Rijeka, con Dries e Insigne in campo s'è visto il gioco migliore del Napoli con numerose conclusioni nell'ultimo quarto d'ora.

Insigne dovrebbe apparire rinfrancato dopo le due intense partite in nazionale che ne hanno condizionato il rendimento contro il Milan. L'attacco veloce dei "piccoletti" dovrebbe essere la migliore arma del Napoli.

L'equilibrio sarà essenziale. Squadra corta, compatta, attenta per chiudere le linee di passaggio della Roma. L'avversario è forte, in gran forma, imbattuto sul campo (5 vittorie, 2 pareggi).
Ha già giocato due partite di vertice. Ne ha cavato due pareggi, 2-2 con la Juventus all'Olimpico, 3-3 a San Siro contro il Milan. Nelle due occasioni, la Roma ha dimostrato di essere squadra e di esserlo a buon livello.

Le luci della ribalta della sfida, il vecchio derby del sud, dovrebbero sollecitare il Napoli a una gara di coraggio e determinazione per uscire dal periodo grigio.
La Roma è temibile, ma non farà catenaccio e il Napoli potrebbe trovare gli spazi giusti per un contropiede veloce. Ridurre i passaggetti orizzontali, scodellare il pallone in profondità.
Poiché per giocare bene bisogna essere in due, ecco che la Roma offre al Napoli l'opportunità di esprimersi meglio e di ritrovare il suo gioco migliore. Potrebbe essere un confronto a tamburello, la palla di qua e di là in continuazione.

Sulla concretezza dei contrattacchi, le due squadre possono sfruttare le loro chance di successo. Il Napoli deve aggiustare la mira. Tira molto, ma è bassa la percentuale delle conclusioni nello specchio delle porte avversarie.
In trasferta, la Roma ha fatto successo rotondo col Genoa (3-1 con tripletta di Mkhitaryan), ha splendidamente rapinato a Udine col gol di Pedro (1-0), ha pareggiato, come s'è detto, col Milan. Non conta la sconfitta di Verona che è stato uno 0-3 a tavolino.
Il Napoli ha ceduto due volte al San Paolo (Sassuolo e Milan), due "botte" consecutive. Finora non ha mai pareggiato.

Anche la Roma è sotto la pressione del calendario, una partita ogni tre giorni, già qualificata ai sedicesimi di Europa League (tre vittorie, un pareggio).
Sul piano fisico, non ci sarà una formazione più fresca dell'altra.

di Mimmo Carratelli