di Antonio Buttazzo

Salvini​ aveva infatti pensato di riporre tutte le sue speranze di un mondo migliore nel cattivo tempo che affligge il Canale di Sicilia. Questo ideologico​ cambiamento​ di rotta, impose alla Lega un nuovo nome e una nuova ragione sociale. Il nuovo partito, “Lega per Salvini Premier”, venne registrato nello studio di un commercialista di sua fiducia.

Michele Scillieri, questo è il nome dell’auspice che ha tenuto a battesimo il nuovo corso della Lega sovranista.

Scillieri​ era finito agli arresti domiciliari per la vendita di un capannone sgarruppato nella tundra varesotta. Pagato con soldi pubblici, che è costato quanto una villa con vista sui Faraglioni a Capri.

 

Il commercialista vuota il sacco -​ Il commercialista di fiducia del Capitano, ieri ha vuotato il sacco davanti ai pm di Milano (“aperto i cassetti” come, intercettato, aveva già minacciato di fare). Denunciando quello che nella Lombardia a trazione leghista era un vero e proprio sistema. Cioè la retrocessione di parte del denaro con cui venivano pagate le consulenze ai professionisti vicino alla Lega.

Non si trattava dunque di quattro mariuoli che approfittavano della contiguità al potente capo Leghista per lucrare qualche illecito beneficio.

 

Era un vero e proprio “sistema” attraverso cui finanziare la neonata “Lega per Salvini premier”, già precipitata nell’orbita di Putin e di Orban. E oramai più attenta a quello che succedeva a Mosca, Budapest o Varsavia che a Conegliano Veneto o Agrate Brianza.

 

La Lega secondo Scillieri -​ Le cose, secondo Scillieri, andavano così. I professionisti d’area emettevano una fattura per le consulenze loro generosamente affidate dai tanti Ras leghisti che governano le realtà locali in Lombardia. E poi quelli giravano una “decima” al partito.

Insomma, lo finanziavano illecitamente. Però sulla mazzetta ci pagavano le tasse. Sarà la magistratura a stabilire come stanno le cose, come suol dirsi per non apparire giustizialisti. Ma comunque Salvini, solitamente assai loquace quando si tratta di denunciare gli sprechi per monopattini e banchi a rotelle, qualcosa dovrebbe dire già adesso.

Perché Scillieri non è uno che passava di lì per caso, ma è uno degli uomini più vicini al leader Leghista.

 

E quindi delle due l’una.​

 

Salvini ci deve spiegare -​ O mente, oppure la Lega, senza bisogno di arrivare fino all’hotel Metropol di Mosca, ha instaurato in Lombardia un sistema di malaffare di grandi proporzioni con cui finanziarsi.

Per cui, quando avrà smesso di frignare perché i nipotini non vedranno i nonni per Natale, sarà il caso che il Capitano faccia sapere ai suoi followers e magari a noi tutti come stanno le cose nella sua Lombardia.

Magari con uno dei suoi tanti cinguettii.