È un panorama sempre più complicato quello che attende l’Uruguay al suo nono mese di coronavirus. La curva dei contagi è schizzata alle stelle e nelle ultime settimane sono stati battuti record su record: l’ultimo quello di ieri sera che ha segnato la cifra di 533 nuovi casi, un balzo enorme rispetto ai 383 di pochi giorni fa. L’area di maggiore preoccupazione è quella della capitale e dei suoi dintorni che già da diversi giorni è entrata nella temuta zona arancione secondo i parametri dell'Università di Harvard.

 

 

 

L’allarme dei numeri dei contagi arriva proprio nel periodo di maggiore mobilità con gli incontri e le feste di fine anno oggi fortemente sconsigliate dalle autorità che si appellano ancora una volta al buon senso. Ormai è chiaro che le misure di restrizione adottate dal governo due settimane fa con la chiusura anticipata di bar e ristoranti e la sospensione delle attività sportive al chiuso non hanno​ sortito alcun effetto: ecco perché c’è grande attesa sui prossimi annunci che arriveranno giovedì in una conferenza stampa che è stata anticipata di un giorno e dove si capirà che tipo di Natale ci sarà.

 

 

 

Gli ultimi dati del Sistema Nacional de Emergencias (Sinae) parlano di 92 morti e 3.258 attualmente positivi con 38 casi gravi in terapia intensiva. Su un totale di oltre mezzo milione di test realizzati, il numero di casi positivi accumulati è di 6.358. 767 sono stati i casi riscontrati all’interno del personale sanitario di cui 577 guariti, 188 ancora positivi e due vittime.

 

 

 

La stragrande maggior parte dei contagi (quasi il 70%) si concentrano a Montevideo, un caso a parte nel territorio nazionale, che oggi registra 2.162 positivi. Un mese fa si sfioravano “soltanto” i 400 casi e forse questo è il dato comparativo più significativo per capire la crescita esponenziale vissuta. Dopo la capitale c’è il dipartimento limitrofe di Canelones e poi, progressivamente più staccati: Rivera, San José, Rocha, Maldonado, Florida, Cerro Largo, Soriano, Colonia, Tacuarembó, Artigas, Lavalleja, Paysandú, Durazno, Salto, Flores, Río Negro. Il coronavirus è ormai ovunque in Uruguay, attualmente l’unico dipartimento che ne è privo è Treinta y Tres.