Non bastava la notizia della scoperta di una "variante inglese" del coronavirus, a tenere Conte sulla graticola. Nossignore. Italia Viva prima e il Pd poi, non hanno smesso di tenere alta la pressione sull'inquilino di palazzo Chigi. I primi, accusandolo sostanzialmente, di "solipsismo"; i secondi mettendogli fretta sul Recovery fund. "Il premier ha affrontato la più difficile fase di questo Paese, con un'emergenza sanitaria gigantesca. Mai un presidente del Consiglio in Italia ha avuto così tanto potere, ma c'è bisogno di senso dello Stato accanto a tanto potere, e il senso dello Stato deve sapere dove ci si deve fermare" ha sbottato il presidente di Italia Viva Ettore Rosato, ospite ad Agenda su "Sky TG24". Per l'esponente del partito di Renzi, Conte ha sì dovuto "assumere scelte difficili" e "chi lo fa ha bisogno di solidarietà e noi gliela abbiamo data per mesi". Tuttavia "ci sono ambiti in cui non serve la fiducia, ma la collegialità, non della maggioranza, ma del Paese". Per Rosato "sul Recovery Fund serve collegialità, non un uomo solo al comando. Questo paese non ha mai sopportato gli uomini soli al comando". C'è, dunque, la "necessità secondo il leader di Iv di "costruire un rapporto di maggioranza e tra la maggioranza e il premier che sia un rapporto fiduciario". Per Rosato, in soldoni, il premier, "ha sciupato questa fiducia che aveva, almeno con un pezzo della maggioranza, la nostra, ma non solo con noi. Noi stiamo dicendo cose che pensano tutti gli altri partner di maggioranza". "Anche i ministri del M5s - ha rincarato la dose il 'numero uno' di Italia viva - non hanno apprezzato che il premier, alle 2 di mattina, abbia mandato un riparto di 210 miliardi senza averne parlato con nessuno. Dividere 210 miliardi, distribuirli sulle priorità, secretando i documenti che stanno sotto, i progetti. Pensava che alle 9 di mattina il Consiglio dei ministri dovesse approvarlo, insieme a una norma che commissariava la pubblica amministrazione, sostituendo la pubblica amministrazione con un esercito di consulenti". Tutto questo, ha aggiunto Rosato "ha fatto cadere la fiducia tra noi e il premier. Tutto questo o lo risolve il premier, in una maniera molto chiara, dicendo quale vuole essere il suo percorso per andare avanti nei prossimi, oppure è evidente che questo governo per noi è una esperienza finita", ha sottolineato Rosato lasciando intendere che Iv è pronta a ritirare i propri ministri dalla squadra di governo. Ma "Rosato parli a nome di Italia Viva, che rappresenta il 2% degli italiani. Per il Pd, che è invece cresciuto in questi mesi e che loro volevano distruggere, parliamo noi" gli ha replicato, a stretto giro, il vicecapogruppo dem alla Camera Michele Bordo.
"I renziani - ha aggiunto l'esponente del partito di Zingaretti - non provino a scaricare le loro difficoltà sulle altre forze della maggioranza. Per quanto ci riguarda, ribadiamo che in questo momento non serva una crisi ma un patto di legislatura che permetta di rilanciare l'azione di governo. Il Pd continuerà a lavorare per rafforzare e dare una prospettiva politica a questa maggioranza rispetto alla quale non ci sono alternative".
"Abbiamo rispetto per le posizioni di tutte e forze di maggioranza e pensiamo che debbano trovare risposte. Ne abbiamo di più però per il futuro del Paese" ha aggiunto, dal canto suo, ìil vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, in un post su Fb. "Veti e ultimatum non possono interrompere questo lavoro. Per questo avevamo condiviso la proposta di far procedere due tavoli in parallelo per affrontare i nodi politici della maggioranza mentre si procedeva sul Recovery". Per Orlando "le divergenze politiche non possono bloccare un lavoro che riguarda il presente delle famiglie e delle imprese e le generazioni future, che riguarda chi governa oggi è chi sarà chiamato a governare in futuro". "Nessuna divergenza può essere scaricata sulla società e sull'economia già così tanto provate dalla crisi". Sull'utilizzo delle risorse europee, tuttavia, "non va perso nemmeno un minuto. Isoliamo questo tema e decidiamo, subito" ha concluso Orlando. Conte è avvisato.