Sono 18.040 i nuovi positivi al Coronavirus in Italia alle 17 oggi e portano il totale, dall’inizio della pandemia, a quota 2.009.317 (+0,91% giorno su giorno). I decessi invece sono stati 505 i morti (ieri 553) per un totale di 70.900 vittime dall’inizio della pandemia. È quanto emerge dal bollettino quotidiano del ministero della Salute. I tamponi sono stati 193.777 e il tasso di positività che ieri era dell’8,3% (8,28% per la precisione) oggi è salito al 9,3%. A preoccupare è il Veneto che ha un Rt di 1,11 e da tre settimane è in fascia di rischio alto. Inoltre ha un’altissima incidenza dell’epidemia, 496 casi per 100mila abitanti, quasi tripla della media nazionale. La situazione, in generale, non fa dormire sonni tranquilli al direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza: “Vediamo una tendenza alla stabilità con una leggera diminuzione dell’incidenza, siamo sopra la soglia critica per le terapie intensive. "Sappiamo quanto questo indicatore faccia fatica a scendere e sappiamo quanto sia un indicatore pesante del carico sulle strutture ospedaliere. Bisogna assolutamente fare in modo che si vada al di sotto della soglia critica. Altrimenti ne soffre tutto il sistema, non solo l'assistenza ai malati Covid ma anche quella per le persone che non hanno Covid ma necessitano di terapia intensiva per altri motivi”. Intanto la curva dei contagi è in fase decrescente, ma tale decrescita ha subito un rallentamento negli ultimi giorni. A rivelarlo è il presidente dell'Istituto superiore di sanità (Iss) Sivlio Brusaferro: “E' una curva in decrescita ma nelle ultime parti comincia una decrescita rallentata. Confrontando l'incidenza fra due periodi di 15 giorni, quello più recente mostra una decrescita, tranne in un contesto che è quello della Regione Veneto”.