In questi giorni è stato ribadito più e più volte come il numero delle dosi di vaccino, arrivate nei vari paesi europei il 27 dicembre, fosse per lo più simbolico. Un modo per dimostrare come l'Unione europea, in questa occasione, fosse unita. Ma le polemiche comunque non sono mancate e in molti si sono domandati perché l'Italia ricevesse un numero di vaccini inferiore, ad esempio, a quello arrivato in Ungheria (9.750 contro le 35mila ungheresi).

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato ancora una volta come la vaccinazione vera e propria inizi dalla prossima settimana, a partire da lunedì 28: al nostro paese arriveranno 470mila dosi a settimana. Secondo il contratto stipulato, nel primo trimestre del 2021 all'Italia dovranno arrivare 8,749 milioni di dosi di vaccino Pfizer e 1,346 milioni di quello prodotto da Moderna. L'attuale numero di antidoti arrivati, come ricordato dal commissario Domenico Arcuri, "è proporzionale alla popolazione, la Germania dalla Ue ha avuto le stesse dosi o poco più".

Di conseguenza, le 9.750 dosi italiane non sono da porre in relazione ai 60 milioni di abitanti, mentre le 151.125 dosi arrivate il 26 dicembre in Germania rispecchiano gli 83 milioni di cittadini. Da Berlino fanno sapere che entro la fine di gennaio saranno vaccinate circa 1 milione di persone, riceventi due dosi ognuno. In Spagna, dove il numero di abitanti è nettamente inferiore rispetto a quello italiano (46 milioni circa) le prime dosi arrivate nella settimana che parte da sabato 26 ammontano a 350mila (quindi il confronto deve essere fatto con le 450mila italiane e non con le prima 9.750), mentre in Francia (67 milioni di abitanti) le dosi arrivate ieri sono 19.500.

E gli altri paesi dell'Unione? Secondo quanto riportato dalla Reuters, il Portogallo, con una popolazione di poco più di 10 milioni di abitanti, riceverà entro la fine dell'anno 80mila dosi di vaccino. Il presidente ungherese Viktor Orban si aspetta che le vaccinazioni inizino tra il 27 e il 28 dicembre e che il primo carico di dosi ammonti, come scritto, a circa 35mila. Norvegia, Svezia e Islanda (tutte con una popolazione tra i 5milioni e i 10milioni di abitanti, eccezion fatta per la piccolissima Islanda) riceveranno 10mila dosi mentre la Danimarca 40mila, in modo tale così da aver sufficienti vaccini da somministrare nelle persone che vivono nelle case di cura: solo dopo, saranno vaccinati anche persone ad alto rischio e personale sanitario. La Serbia ha ricevuto 4.875 dosi e il primo ministro Ana Brnabic si è vaccinata il 22 dicembre. L'Olanda invece ha comunicato che inizierà le vaccinazioni a partire dall′8 gennaio prossimo: "Abbiamo optato per una pianificazione attenta, sicura e responsabile", ha scritto in una lettera indirizzata al Parlamento il ministro della Salute Hugo de Jonge.

La Svizzera ha già iniziato a somministrare i vaccini, non facendo parte dell'Unione europea: i militari hanno infatti somministrato la prima tranche di vaccini che ammonta a 107mila dosi. Il governo punta a una somministrazione gratuita per tutti coloro che lo desidereranno entro la metà del 2021. Anche la Gran Bretagna ha già iniziato la campagna, ancor prima di raggiungere l'accordo su Brexit.