Il governo in queste ore è al lavoro per preparare il nuovo Dpcm che entrerà in vigore da sabato 16 gennaio. Dopo l'abbassamento della soglia dell'Rt per determinare il posizionamento nelle fasce, l’esecutivo sta pensando di introdurre un'ulteriore stretta: se l'incidenza settimanale dei casi è superiore a 250 ogni 100 mila abitanti scatta in automatico la zona rossa. Questa proposta, condivisa dal Cts, è stata portata all’attenzione del governo dall’Istituto superiore di Sanità e dovrà essere concordata con tutte le Regioni (un vertice si terrà nella giornata di lunedì). Dunque, in vista del nuovo Dpcm, il governo starebbe studiando diverse misure, tra deroghe e nuove restrizioni. Infatti, potrebbe rimanere valida, per le Regioni arancioni, la possibilità per i cittadini di Comuni con massimo 5mila abitanti di spostarsi nel raggio di 30 chilometri, ad esclusione dei capoluoghi di provincia. Inoltre, rimarrebbe confermata la decisione di far chiudere, anche in zona gialla, ristoranti e bar alle 18, continuando a consentire asporto fino alle 22 e consegne a domicilio. Una novità introdotta con il nuovo Dpcm potrebbe essere quella di avere i weekend arancioni, anche nelle zone gialle. Con questa misura saranno comunque consentiti gli spostamenti, senza autocertificazione, all’interno del Comune, e i negozi rimarranno aperti. Saranno invece probabilmente confermate le chiusure di cinema, sale da concerto e teatri, palestre e piscine. Su quest’ultimo punto il ministro dello sport Vicenzo Spadafora si starebbe confrontando con il Cts per consentire almeno l’apertura degli impianti per le lezioni individuali. Da segnalare infine che Il governo sta valutando la proroga dello stato di emergenza in scadenza il 31 gennaio. Non si sa ancora fino a quando, ma la decisione sarebbe figlia degli aumenti dei contagi.