Di corsa verso la crisi di governo. Tranne clamorosi colpi di scena, tutto ormai sembra già scritto. O almeno così traspare dopo l'astensione, la scorsa notte, in Consiglio dei Ministri, delle rappresentanti di Iv sul Recovery plan. Dal canto suo, Matteo Renzi non ha accennato ad alcun dietrofront, ma anzi ha confermato la conferenza stampa di questa sera (alle ore 17,30) nell'Auletta dei gruppi a Palazzo Montecitorio per rendere note al pubblico le sue "scelte definitive". Insomma: si va verso la resa dei conti.

LA CONFERENZA STAMPA DEI RENZIANI
L'ex "rottamatore" si presenterà all'appuntamento con i media insieme con le ministre Bellanova e Bonetti ed il sottosegretario Scalfarotto. In pratica l'intera squadra di Iv nell'esecutivo giallorosso. Stasera alle 22, poi, toccherà anche ai gruppi di Italia Viva, che al di là delle scelte sul governo, dovrebbero comunque confermare il loro "semaforo verde" in Parlamento sia alle misure anti-Covid sia al Decreto ristori che il Consiglio dei ministri dovrebbe varare domani.

PD E 5STELLE IN PRESSING PER EVITARE LA CRISI
Nel frattempo, in queste ore di forti fibrillazioni che separano dalla rottura definitiva, in molti si stanno spendendo per evitare la fine anticipata governo Conte bis. "Si faccia di tutto per riprendere il confronto nella maggioranza, per trovare una soluzione alla crisi, si lavori al patto di legislatura", torna a chiedere il segretario dem Nicola Zingaretti. Anche l'ex reggente del M5S Luigi Di Maio invita tutti "a fare un passo indietro" ed a farlo "per amore del Paese". Nel gruppo di quanti vorrebbero scongiurare la crisi, fa capolino, un po' a sorpresa, anche Beppe Grillo il quale condivide e rilancia una "lettera aperta" indirizzata ai partiti di maggioranza e di opposizione del deputato grillino Giorgio Trizzino con tanto di appello a fare "insieme un patto tra tutti i partiti". "Lavoriamo per la ricerca di un obiettivo condiviso che altro non può essere che la ricerca del bene comune per il Paese", sostiene il fondatore del Movimento facendo sua "l'esortazione che ci indirizza il Presidente Mattarella di diventare costruttori".

LEU: "PREVALGANO LE RAGIONI DEI DIALOGO"
Sulla stessa lunghezza d'onda anche Liberi e Uguali, quarta gamba dell'esecutivo, che, con il capogruppo Federico Fornaro, spinge affinché "si facciano prevalere le ragioni del dialogo e del rispetto reciproco", perché "quando si rompe è sempre difficile, molto difficile mettere insieme i cocci". "L'apertura di una crisi al buio è l'ultima e la peggiore risposta che si possa dare agli italiani in piena emergenza sanitaria e in una crisi economica complessa e profonda" spiega l'esponente di Leu. Insomma: una sorta di azione concentrica, sia pure in extremis, quella messa in campo da Pd, M5S e Leu, nel tentativo disperato di salvare il governo e la maggioranza.

DEM: "SERVE MAGGIORANZA POLITICA CON IV"
Dal canto suo, il premier Giuseppe Conte ieri è apparso lapidario: se Iv ritira le ministre, la storia è chiusa, avanti con chi ci sta. E' stato il suo diktat-ultimatum inviato indirettamente a Renzi. Tuttavia una maggioranza che si regga su numeri non certi, con l'appoggio dei cosiddetti "responsabili" da cercarsi in Senato, come da più parti ventilato nel caso in cui Italia Viva dovesse sbattere la porta, non sembra convincere più di tanto la componente dem. "Serve una maggioranza politica con Iv dentro", chiarisce il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci.

L'IDENTIKIT DEI "RESPONSABILI" IN SENATO
E a proposito di "responsabili", si fanno i nomi degli ex 5 stelle che ora fanno parte del gruppo misto, degli esponenti dell'Udc, di due (sui tre complessivi) componenti di "Cambiamo", di tre esponenti di Forza Italia e dei "fuoriusciti" dal Pd. Tirati in ballo, gli interessati smentiscono: non daremo alcun sostegno al governo, sbottano. Ma intanto in mancanza di un'intesa tra Conte e Renzi è proprio sui "responsabili" che si gioca questa crisi che potrebbe essere innescata questa sera dall'ex sindaco di Firenze.