Alla fine Conte ce l'ha fatta. Incassa la fiducia del Senato al termine di una giornata lunga più di 10 ore, la maratona di Palazzo Madama. Il governo, però, resta in bilico. Già, perché non è stata raggiunta quota 161 voti a favore, soglia della maggioranza assoluta: i sì all'esecutivo sono stati 156 (ammessi dopo il 'var' della Casellati i voti dell'ex grillino Ciampolillo e del senatore del Psi Nencini). 140 i voti contrari.

Italia Viva, che ha aperto la crisi di governo, si è astenuta (in totale 16 le astensioni). L'esecutivo ha potuto contare sui tre voti a favore dei senatori a vita e sui sì di Causin e Rossi, esponenti di Forza Italia. Il vicepresidente del partito, Antonio Tajani ha subito fatto sapere che i due senatori sono fuori dal partito.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, chiede un incontro a Mattarella, così come tutte le forze di centrodestra: “C'è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca”. “Votare è necessario poiché è l'ultima possibilità che l'Italia ha per rialzarsi” ha commentato Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia).

Pubblicato da Giuseppe Conte su Martedì 19 gennaio 2021