Alfonso Ciampolillo, detto Lello: è stato lui il protagonista indiscusso del voto al Senato martedì sera. Il momento è concitato, la maggioranza è alla caccia di senatori per far passare la fiducia al premier Giuseppe Conte. I voti si contano a mano e il distacco è talmente minimo che anche un singolo senatore può fare la differenza. La votazione si sta per chiudere, ma Ciampolillo non si trova. Dove sia andato rimane un mistero.

Poi Ciampolillo arriva di corsa e, per la prima storia della Repubblica italiana, occorre la moviola, il Var insomma, per capire se Ciampolillo possa votare oppure no. Ciampolillo, ex M5s ora al Gruppo Misto, è infatti entrato in Aula a votazioni praticamente concluse. Ha alzato il braccio per votare e la Casellati ha verificato alla moviola se avesse fatto in tempo. Alla fine il presidente del Senato Casellati ha dato l'ok e il voto di Ciampolillo è stato registrato. Ma, come ormai siamo abituati a vedere sui campi di calcio, ci sono stati quei minuti interminabili di attesa. Sospiro di sollievo per Conte alla fine, anche se con una maggioranza risicata, 156 voti. La maggioranza assoluta era 161.

Ciampolillo, l'uomo del Var al Senato - Nato a Bari, 49 anni da compiere il 2 febbraio, professione impiegato prima dello sbarco in politica. Ciampolillo è stato eletto con il M5S nel marzo 2018. Ha lasciato il Movimento circa un anno fa: il 5 febbraio 2020 è entrato nel Gruppo Misto. Nella prima parte della sua avventura ha fatto parte della Commissione Esteri. Attualmente siede nella Commissione per l'Infanzia e l'Adolescenza.

Il profilo Facebook di Ciampolillo è una miniera d'oro, a partire da un post in cui scrive che la Xylella (il parassita che ha distrutto migliaia di ulivi in Puglia) si cura con il sapone. Ma è solo la prima di tante perle. "Il vaccino deve essere una libera scelta dei singoli cittadini", scrive Ciampolillo in uno degli ultimo post, abbinati all'hashtag #freevax. "La mascherina è obbligatoria per limitare la diffusione del coronavirus ma in realtà blocca solo quello dell'influenza. Non vi sentite neanche un po' presi in giro?", scrive in un altro messaggio.

La cannabis contro il Covid - Quindi sempre su Facebook spazio a post a tema vegan e altri favorevoli alla legalizzazione della cannabis. In mezzo, messaggi che criticano aspramente l'adozione di misure restrittive nell'emergenza Covid. Ciampolillo quindi si è sempre schierato a favore della legalizzazione della cannabis, avanzando la proposta, senza alcun fondamento scientifico, di impiegare prodotti derivanti dal fiore della cannabis per contrastare il coronavirus. Aveva anche spedito una lettera al ministro della Salute Roberto Speranza, sperando che il suo "contributo possa essere di aiuto in questo drammatico momento".