Hernan Crespo è argentino, ma anche tanto italiano. Infatti una volta lasciato il River Plate, la sua carriera da giocatore, quasi interamente l'ha trascorsa in Italia (l'Inghilterra e il Chelsea unica eccezione): Parma, Lazio, Inter, Milan, poi ancora i nerazzurri prima del Genoa e infine chiudere la carriera ancora con i colori gialloblù parmensi. Ma non è tutto perchè in Italia ha anche incontrato la donna della sua vita: la modella Alessia Rossi, sposata nel 2005, dalla quale ha avuto tre splendide figlie, Nicole (16 anni), Sofia (14) e infine Martina (5). Ma Crespo, da quando ha lasciato il calcio giocato, l'ha subito ritrovato da allenatore con un percorso, almeno finora, inverso. Infatti è partito dall'Italia per poi ritrovarsi a fare il tecnico nella sua Argentina. Le giovanili del Parma, poi il Modena l'anno dopo quindi il ritorno a casa, il Banfield nel 2018 e infine dall'anno scorso il Defensa y Justicia. E con la squadra di Florencio Varela, municipio a una quarantina di chilometri da Buenos Aires, ha trovato il grande successo.

Infatti sabato scorso ha conquistato la Coppa Sudamericana, seconda manifestazione più importante dopo la Libertadores (dalla quale la squadra era stata eliminata all'ultimo istante dal Santos, giunto poi fino alla finale, la giocherà sabato contro il Palmeiras). Una vittoria storica, primo successo internazionale della società. La storia del club poi è particolare: pur se fondato nel 1935, ha dovuto attendere il 1978 per disputare il primo torneo ufficiale, la Primera D e solo nel 2014 ha fatto il suo ingresso nel campionato più importante dell'Argentina, la Primera Division. Sabato scorso a Cordoba, vincendo 3-0 sul Lanus, ha centrato un traguardo assolutamente insperato, grazie a un gruppo affiatato guidato da un tecnico che adesso è richiestissimo e potrebbe chissà tornare anche in Italia ad allenare.

Ma proprio nel giorno della sua prima grande vittoria dalla panchina, Crespo ha ricevuto il premio più agognato, la visita delle tre figlie. Non le vedeva da mesi, se non attraverso videochiamate. Il motivo, ovviamente, il COVID-19: quando tutto è scoppiato, lo scorso marzo, Crespo era già in Argentina ad allenare la sua squadra, le figlie con la moglie nella casa di Parma. "Per me è durissimo - aveva spiegato Hernan durante la quarantena in Argentina - ho le mie figlie e la la loro mamma a Parma. Sono tranquillo perchè posso chiamarle e vederle tutti i giorni, ma essere così lontano... È parte del prezzo che devo pagare, però bisogna imparare a convivere con le proprie cicatrici e andare avanti". E così pur lontano dagli affetti familiari Crespo ha continuato a lavorare. "Dopo 22 anni ho avuto la possibilità di stare con i miei genitori, mia sorella, mio cognato, mia nipote - ha aggiunto - ho sfruttato molto questi momenti, ma non vedere le mie figlie tutti i giorni...".

Mesi duri e soprattutto lunghi, lontano dalla sua casa a Parma che con il tempo ha trasformato in un maneggio che oggi accoglie 24 cavalli, alcuni di proprietà della famiglia Crespo, altri di alcuni clienti. Poi finalmente, ecco la finale della Sudamericana e il regalo che aspettava da tanto tempo. "Era un anno che non vedevo le mie figlie a causa della pandemia e della quarantena - ha raccontato emozionato a fine partita - non sono potuto rimanere con loro ma ho creduto nel mio Paese, nel corpo tecnico, nei giocatori e ho pensato che era la miglior maniera di mandare alle mie figlie un messaggio di educazione: se avete passione, se vi impegnate, se non abbassate le braccia e credete in quello che fate, alla fine arriva il premio".

E per Hernan Crespo è stato doppio: il successo clamoroso nella Coppa Sudamericana e l'abbraccio delle figlie dopo tanto tempo passato lontani. "Campioni - il post del tecnico su Instagram - congratulazioni a tutti i giocatori... a tutto il Defensa y Justicia... Tante grazie a tutta la gente che ci ha accompagnato e ci ha fatto arrivare sempre il proprio affetto. E ringrazio di poter vivere questo momento con le mie tre figlie: mi esplode il cuore di felicità".

Roberto Zanni