La guerra dei vaccini, non può essere definita in altro modo. L'Europa promette battaglia, perché il sospetto è che dietro l'improvvisa diminuzione di immunizzanti ci siano altri Paesi, come gli Stati Uniti. E in questo momento nessuno può permettersi di frenare la sua corsa nella lotta contro il covid.

Così, fonti Ue fanno sapere che “se saranno riscontrate incongruenze, ovvero che vengano destinato all'export dosi di vaccino che in realtà dovrebbero restare nell'ambito dell'Unione Europea, allora s'interverrà negando l'autorizzazione”. Questa la linea che s'accinge ad adottare la Commissione europea per “proteggere i vaccini per i quali l'Ue ha accordi di pre-acquisto”.

L'APPELLO DELL'OMS

Cerca di gettare acqua sul fuoco l'Oms, invitando a governi e produttori di vaccini alla collaborazione. Ai Paesi Ue l'appello a “essere pazienti. Perché i produttori stanno lavorando 24 ore su 24, senza pause, e siamo fiduciosi che i ritardi saranno superati da una produzione extra in futuro”.

ASTRAZENECA, IL CASO

Intanto Germania e Gran Bretagna si dividono sul vaccino firmato AstraZeneca, per cui domani dovrebbe arrivare l'autorizzazione da parte dell'Ema. La Germania, il ministero Federale della Salute, lo raccomanda solo alle persone di età compresa tra 18 e 64 anni, mentre il premier britannico Boris Johnson assicura che è efficace ad ogni età.

ANTICORPI NEL 99% DEI SANITARI VACCINATI

Il vaccino funziona? A fornire dati in tal senso è l'ospedale Bambino Gesù di Roma. 21 giorni dopo la somministrazione della prima dose, il 99% dei sanitari vaccinati (quasi 3mila) ha sviluppato anticorpi contro il covid. Una settimana dopo la seconda dose che ha riguardato 1.425 operatori è stato raggiunto il 100%.