Non è il momento di pensare all'interesse di partito, è il momento di pensare all'interesse dell'Italia. È interesse dell'Italia che il governo sia stato liberato dal peso morto di un premier camaleontico e incapace, dall'influenza di un Movimento 5stelle diviso per bande e privo di senso politico, da un Pd in stato confusionale che ancora ieri sera confidava nel Conte ter, dalla Azzolina, da Bonafede, da Arcuri...

È interesse dell'Italia che il piano vaccinale e il Recovery Plan siano tempestivamente gestiti da un presidente del Consiglio autorevole e stimato sia in Europa sia negli Stati Uniti. Meglio un bravo tecnico, di un pessimo non-politico.

Il governo Draghi non sarà la causa della morte della politica, ne sarà l'effetto. La politica era già morta. È morta quando un avvocato di passaggio si è trovato a guidare due governi di segno opposto, quando un partito non-partito fondato da un comico si è stabilmente piazzato al potere, quando il Pd ha perso tanto la bussola quanto la dignità, quando due partiti di opposizione hanno rifiutato di assumersi responsabilità dirette preferendo invocare elezioni che sapevano di non poter avere, quando il Parlamento è stato prima amputato da un taglio demagogico e poi esautorato delle proprie funzioni costituzionali.

La crisi della politica è solo un aspetto della crisi di un sistema. Il sistema Italia. Ammainiamo, per un po', i vessilli di parte, inastiamo il Tricolore e pazientemente proviamo a ricostruire il Paese. Come ha detto il capo dello Stato: "Non possiamo permetterci di mancare questa occasione!".

Andrea Cangini